4 ottobre 2024
Aggiornato 13:30
Stati Uniti

Donald Trump fa causa a Google, Facebook e Twitter

L'azione legale sarà presentata in Florida e sostiene che le Big Tech hanno violato i diritti dei primi emendamenti della Costituzione che garantiscono le libertà di espressione dell'ex presidente

L'ex Presidente americano, Donald Trump
L'ex Presidente americano, Donald Trump Foto: Ufficio Stampa

L'ex presidente Donald Trump ha dichiarato mercoledì che intenterà una class action anche al Ceo di Google, Sundar Pichai, oltre al Ceo di Facebook Mark Zuckerberg e a quello di Twitter, Jack Dorsey. L'azione legale sarà presentata alla corte federale in Florida e sostiene che le Big Tech hanno violato i diritti dei primi emendamenti della Costituzione che garantiscono le libertà di espressione dell'ex presidente. Trump chiede un provvedimento ingiuntivo immediato per consentire il pronto ripristino dei suoi account sui social media. Ha poi aggiunto che chiederà alla corte di imporre «danni punitivi» ai tre colossi dei social media.

Trump ha fatto l'annuncio nel suo club di golf a Bedminster, nel New Jersey, assieme ai due leader dell'America First Policy Institute, Linda McMahon e Brooke Rollins, ex collaboratori del tycoon. L'organizzazione no profit che consentirà a Trump la citazione in giudizio dei tre Ceo, sostiene le politiche dell'ex presidente e intende aprire una serie di battaglie legali non solo contro le società tecnologiche, ma anche contro i grandi media e contro esponenti del Governo.

36 Stati fanno causa a Google per violazioni antitrust in App store

Tre dozzine di stati e il Distretto di Columbia hanno intentato una causa antitrust contro Google mercoledì sera, sostenendo che la società gestisce un monopolio illegale sul suo app store Google Play. Guidata dallo stato dello Utah e depositata presso la Corte Distrettuale della California, la causa sostiene che la società ha monopolizzato la distribuzione di app su dispositivi mobili che eseguono il sistema operativo Android di proprietà di Google, bloccando la concorrenza attraverso contratti, barriere e altri mezzi. Google, che ha costruito un impero digitale multimiliardario, richiede che le app distribuite tramite il suo Play Store utilizzino un sistema di pagamento su Google che a sua volta riscuote una commissione di servizio dal 15% al 30% sulle vendite.

La causa intentata dai 36 stati, arriva pochi giorni dopo che Google ha aggiornato la sua politica sul Play Store, richiedendo agli sviluppatori di utilizzare un formato di applicazioni di cui è proprietario per le app distribuite attraverso il suo store: una contraddizione al sistema aperto che la piattaforma propaganda. Google ha dichiarato di fornire un sistema operativo aperto in cui i clienti sono liberi di scaricare app direttamente dai siti Web degli sviluppatori.

Usa divisi dal vaccino, Stati a favore di Trump hanno meno vaccinati

La variante Delta del Coronavirus responsabile di oltre l'80% dei nuovi casi registrati negli Stati Uniti, si sta diffondendo soprattutto nelle contee e negli stati che alle scorse elezioni hanno votato per l'ex presidente Donald Trump. Kansas, Missouri, Arkansas riportano i tassi di vaccinazione più bassi del paese con Missouri al 36%, Arkansas al 32% e Kansas è al 39%. Secondo i dati di 2.415 contee analizzati dalla Kaiser Family Foundation (KFF), il divario vaccinale tra le contee che hanno votato per Trump nelle elezioni del 2020 e quelle che hanno votato per il presidente Biden è quasi raddoppiato in meno di due mesi. Martedì, il tasso era del 35 percento per le contee di Trump, mentre saliva al 46,7 percento nelle contee di Biden.

Oggi il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie illustrando i dati sulla variante Delta ha spiegato che la proporzione di casi è raddoppiata nelle ultime settimane e poiché la variante è altamente trasmissibile potrebbe provocare picchi nelle aree del Paese con bassi tassi di vaccinazione, come nel Sud. I sondaggi mostrano che i repubblicani maschi hanno una probabilità molto elevate di non farsi mai vaccinare.