19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Russia

Il discorso di Putin alla Festa della Vittoria in Russia

Non sale la scala delle minacce il messaggio di Vladimir Putin che in molti si aspettavano diverso per il 77esimo anniversario della Vittoria sulla Germania nazista: «La NATO ci minacciava, operazione in Ucraina inevitabile»

Il Presidente russo, Vladimir Putin
Il Presidente russo, Vladimir Putin Foto: tass.com

MOSCA - «Fare di tutto affinché l'orrore di una guerra globale non si ripeta». Non sale la scala delle minacce il messaggio di Vladimir Putin che in molti si aspettavano diverso per il 77esimo anniversario della Vittoria sulla Germania nazista. In un contesto internazionale sconvolto dalla guerra in Ucraina, Putin ha presentato sicuramente non toni concilianti, ma meno spaventosi del previsto. «Nonostante tutti i disaccordi nelle relazioni internazionali, la Russia ha sempre sostenuto la creazione di un sistema di sicurezza uguale e indivisibile, un sistema vitale per l'intera comunità mondiale» ha detto Putin nel suo discorso sulla Piazza rossa, dove i rintocchi dell'orologio della Torre Spasskaya hanno dato il via alla parata del 9 maggio.

Nessun proclama, soprattutto nessun annuncio catastrofico di guerra totale. E neppure il passaggio dell'aviazione sopra la Piazza Rossa a chiusura della parata, con una formazione dei Mig a forma di lettera latina «Z», simbolo ormai dell'invasione russa dell'Ucraina. Ufficialmente le condizioni atmosferiche non l'hanno permesso. Mentre un potente attacco hacker ha messo fuori uso Rutube e gran parte della trasmissione dei canali nazionali russi via web proprio la mattina del V-Day.

Nel discorso di 11 minuti Putin ha evocato il ricordo dell'eroismo sovietico nella seconda guerra mondiale per spronare il suo esercito alla vittoria in Ucraina. Ha ripetutamente paragonato la guerra in Ucraina alla sfida che l'Unione Sovietica dovette affrontare contro Adolf Hitler nel 1941.

«I paesi della NATO non hanno voluto ascoltarci»

Rivolgendosi alle truppe schierate sulla Piazza Rossa, Putin inoltre ha condannato quelle che ha definito minacce esterne per indebolire e dividere la Russia, e ha ripetuto argomenti familiari che aveva già usato per giustificare la sua invasione: il rischio di «un'invasione» della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. «A Kiev avevano annunciato la possibile acquisizione di armi nucleari» ha detto Putin.

«La difesa della Patria, quando il suo destino è stato deciso, è sempre stata sacra» ha detto Putin, rivolgendosi ai militari: «state combattendo per il nostro popolo nel Donbass, per la sicurezza della nostra Patria».

«Il nostro dovere è conservare la memoria di coloro che hanno schiacciato il nazismo» ha detto Putin. «La Russia ha sempre sostenuto la creazione di un sistema di sicurezza uguale e indivisibile» ma secondo Putin «i paesi della NATO non volevano ascoltarci, il che significa che, in realtà, avevano altri piani e si vede». Da notare infine la frecciata ai paesi alleati degli Usa, definiti «satelliti», disposti «a ingoiare tutto». (di Cristina Giuliano)