27 agosto 2025
Aggiornato 16:30
Guerra in Ucraina

Ucraina, previsti 4 milioni di sfollati nell'UE: 300.000 già arrivati

Lo ha riferito il commissario Ue agli Aiuti umanitari, Janez Lenarcic, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ue straordinario dei Ministri degli Affari interni: «Si spostano verso paesi a più forte presenza ucraina, come l'Italia»

Ucraina, previsti 4 milioni di sfollati nell'UE: 300.000 già arrivati
Ucraina, previsti 4 milioni di sfollati nell'UE: 300.000 già arrivati Foto: Sputnik

BRUXELLES - Sono circa 4 milioni gli sfollati che l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati prevede passeranno nell'Ue come conseguenza dell'attacco militare russo all'Ucraina, mentre gli sfollati interni saranno 7 milioni; si stima inoltre che 18 milioni di persone subiranno l'impatto, in Ucraina o nei paesi vicini, della crisi umanitaria determinata dal conflitto. Lo ha riferito il commissario Ue agli Aiuti umanitari, Janez Lenarcic, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ue straordinario dei Ministri degli Affari interni, questo pomeriggio a Bruxelles.

«A causa dell'intensità dei combattimenti possiamo solo avere delle stime grossolane. Ma comunque le cifre sono grandi e dobbiamo essere preparati per questa emergenza che sarà di proporzioni storiche», ha detto Lenarcic.

Per l'aiuto umanitario all'Ucraina quest'anno, l'Ue offrirà 90 milioni di euro, quasi quadruplicando i 25 miliardi che ha dato ogni anno dal 2014, ha aggiunto il commissario.

Finora, sono circa 300.000 gli sfollati già entrati nell'Ue, secondo quanto ha detto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johnasson.

A causa degli accordi Ue-Ucraina sui visti, i cittadini ucraini con passaporto biometrico possono entrare nell'Unione europea e restarvi per 90 giorni senza altre formalità, anche spostandosi da un paese membro all'altro anche. Per questo, si sono già creati dei flussi degli sfollati entrati nei paesi dell'Ue confinanti con l'Ucraina, verso altri Stati membri, dove sono già presenti parenti o amici, ha riferito la commissaria.

«I cittadini ucraini - ha detto durante la conferenza stampa - possono viaggiare nell'Ue e scegliere il paese dove andare, se hanno un visto valido; abbiamo già visto molti ucraini lasciare il paese di primo arrivo e andare verso altri Stati membri, soprattutto quelli che hanno già una forte presenza di popolazione ucraina, come Polonia, Italia, Portogallo, Spagna, Germania, Repubblica ceca. Per esempio il ministro rumeno ci ha detto che circa la metà degli ucraini che sono entrati in Romania hanno già lasciato il paese. Quindi stanno andando dove hanno amici o parenti».

«Ma - ha continuato Johansson - è stato molto chiaro oggi, molti ministri lo hanno detto, che questo è il tempo della solidarietà», e che potranno essere attuati anche dei «ricollocamenti se necessario, se gli Stati membri ne hanno bisogno». E in effetti, ha aggiunto, «nella direttiva per la protezione temporanea (degli sfollati, ndr) sono previsti dei ricollocamenti volontari».

Sarà alla prossima riunione formale del Consiglio Affari interni dell'Unione, martedì prossimo, che i ministri dei Ventisette decideranno se attivare la direttiva del 2001 (2001/55 Ce) sulla protezione temporanea degli sfollati in caso di un loro afflusso massiccio. Lo ha annunciato durante la conferenza stampa il ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin, presidente di turno del Consiglio, mentre Johansson ha confermato che la Commissione è pronta a presentare la proposta.

L'attivazione della direttiva permette di dare la protezione agli sfollati senza portare a termine la complessa procedura della vera e propria concessione dell'asilo, ha spiegato Darmanin. Tra i ministri oggi «se ne è parlato a lungo, e ho constatato un immenso sostegno. Con qualche riserva sulla forma, perché alcuni paesi hanno preso delle legislazioni specifiche nazionali, e spesso questi paesi sono quelli investiti direttamente dalla crisi. Li sentirò al telefono di qui alla riunione di martedì», ha riferito il presidente di turno del Consiglio Affari interni.

L'attivazione della direttiva, per cui è richiesta la maggioranza qualificata «significa che ci sarebbe una protezione per tutte le persone provenienti dall'Ucraina, con gli stessi diritti in tutti gli Stati membri, per esempio il diritto al lavoro», aveva spiegato la commissaria Johansson al suo arrivo al Consiglio questo pomeriggio.