Brexit: per Bruxelles Londra «dovrà pagare il conto», anche in caso di «no deal»
Lo ha chiarito la Commissione europea: «Saldare i conti è essenziale per cominciare una nuova relazione fondata sulla fiducia reciproca»
LONDRA - Il Regno Unito dovrà pagare il conto di 43 miliardi di euro per onorare i suoi impegni con l'Ue anche in caso di «no deal» sulla Brexit. Lo ha detto oggi la Commissione europea. «Tutti gli impegni presi dai 28 Stati membri devono essere onorati. E' questo anche nel caso di uno scenario senza accordo in cui il Regno Unito dovrà onorare tutti gli impegni presi durante la sua adesione all'Ue», ha affermato la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, in un punto stampa. «Saldare i conti è essenziale per cominciare una nuova relazione fondata sulla fiducia reciproca», ha aggiunto.
In ballo 43 miliardi di euro
Il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato più volte che se il Regno Unito lascerà l'Ue senza un accordo non dovrà pagare i 39 miliardi di sterline (43 miliardi di euro) per onorare i suoi impegni con l'Ue. Johnson domenica ha ribadito all'emittente britannica ITV che in questo caso, questa somma non sarebbe «più, propriamente parlando, dovuta». Il Regno Unito deve lasciare l'Unione europea il 31 ottobre, ma le prospettive di un accordo di uscita ordinato con l'Ue sono scarse a causa della farragginosa questione della frontiera irlandese.
Quasi cento società britanniche già trasferite in Olanda
Quasi cento aziende hanno trasferito la loro sede dalla Gran Bretagna all'Olanda o hanno aperto uffici nei Paesi Bassi per poter restare all'interno dell'Unione Europea a poco più di due mesi dalla data ufficiale della Brexit. Lo ha rivelato l'Agenzia olandese per gli investimenti esteri, aggiungendo che altre 325 società stanno prendendo in considerazione l'idea di un trasloco, nel timore di perdere l'accesso al mercato unico europeo. «La persistente e crescente incertezza nel Regno unito e la possibilità sempre più chiara di una Brexit senza accordo sta causando grosse difficoltà economiche per quelle società» ha detto il capo dell'Agenzia Jeroen Nijland. «Ecco perchè sempre più aziende si orientano verso l'Olanda come potenziale base per il mercato europeo». L'Agenzia ha precisato che le aziende che traslocano operano nei comparti finanza, informatica, media, pubblicità e sanità.
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