6 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Gran Bretagna

Brexit, firmato il provvedimento che cancella le leggi dell'Unione europea in Gran Bretagna

L'annuncio di Downing Street: «Poteri legislativi tornano al Regno Unito. Questo è un chiaro segnale al popolo di questo Paese che non si torna indietro»

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LONDRA - Il governo britannico ha varato un provvedimento che cancella l'adozione nell'ordinamento nazionale delle norme europee. Lo annuncia Downing Street con una nota. L'atto del 1972 sanciva l'applicazione diretta in Gran Bretagna delle norme varate dagli organi legislativi dell'Unione. Si tratta, si legge nel comunicato del governo britannico «di un passo storico per riportare il potere legislativo da Bruxelles al Regno Unito. Stiamo riprendendo il controllo delle nostre leggi come il popolo ha chiesto nel 2016».

Non si torna indietro

L'abolizione dell'European Communities Act del 1972 sarà efficace nel momento in cui la Gran Bretagna lascerà formalmente l'UE, il prossimo 31 ottobre. «Questo è un chiaro segnale al popolo di questo Paese che non si torna indietro - ha commentato il segretario alla Brexit Steve Barclay - lasceremo l'UE il 31 ottobre, come promesso, qualsiasi cosa accada dando seguito a quanto stabilito nel 2016. Il voto di 17,4 milioni di persone che ha stabilito si lasciare l'UE è il mandato democratico più forte mai dato ad un governo britannico. I politici non possono decidere quale voto rispettare e quale no» ha aggiunto.

Lo scenario Yellowhammer

In caso di divorzio senza accordo con l'Unione europea, il Regno Unito dovrà fronteggiare carenza di carburante, cibo e medicine, problemi per tre mesi al trasporto marittimo, il ripristino del confine con l'Irlanda e un aumento della spesa sociale. E' quanto si legge nei documenti governativi pubblicati oggi dal Times. Documenti redatti questo mese dall'Ufficio di gabinetto, sotto il nome in codice Operation Yellowhammer, e rivelati a pochi giorni dal primo viaggio in Europa del premier britannico Boris Johnson. Johnson è atteso mercoledì a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, quindi giovedì a Parigi, per un faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron, infine sarà al vertice G7 in programma a Biarritz, in Francia, dal 24 al 26 agosto.

Il carburante potrebbe scarseggiare

Il dossier rivela nel dettaglio le conseguenze di un'uscita dall'Ue senza accordo: i cibi freschi comincerebbero a scarseggiare con conseguente aumento dei prezzi; il confine con l'Irlanda verrebbe ripristinato per il fallimento dei piani volti a evitare la ripresa dei controlli, con conseguenti proteste; il carburante comincerebbe a scarseggiare e si perderebbero 2.000 posti di lavoro, qualora il governo applicasse tariffe dello 0% sull'importazione della benzina, causando potenzialmente la chiusura di due raffinerie di petrolio.

Rischio disordini e tensioni

E ancora: i pazienti dovrebbero attendere a lungo per poter avere le medicine, tra cui insulina e vaccino antinfluenzale; la mancanza di cibo e medicine aumenterebbe poi i disordini e le tensioni tra comunità; ci sarebbero problemi per i passeggeri agli aeroporti Ue, all'Eurotunnel e a Dover, mentre problemi ai porti potrebbero durare fino a tre mesi, a causa dei controlli doganali, prima che il trasporto possa tornare al 50-70% del flusso attuale.

Dossier Yellowhammer è «lo scenario peggiore»

I documenti del governo britannico pubblicati oggi dal Sunday Times sulle possibili conseguenze di un'uscita del Paese dall'Unione europea senza accordo delineano «lo scenario peggiore». E' quanto ha dichiarato Michael Gove, il ministro incaricato di coordinare i preparativi per una possibile Brexit senza accordo, dopo la pubblicazione del dossier Operation Yellowhammer, secondo cui il Regno Unito rischia una carenza di cibo, medicine e carburante, oltre al ripristino del confine con l'Irlanda. «Normalmente non commentiamo le fughe di notizie - ha scritto Gove su Twitter - ma alcuni fatti: Yellowhammer è lo scenario peggiore e sono stati fatti passi avanti importanti nelle ultime tre settimane per accelerare la pianificazione della Brexit».