Nucleare, l'Iran avverte: potremmo «tornare alla situazione» prima del 2015
Il monito di Teheran arriva mentre a Bruxelles è in corso una riunione dei ministri degli esteri dell'Unione Europea nel tentativo di salvare l'accordo nucleare.
TEHERAN - L'Iran potrebbe «tornare alla situazione» che era prevalsa prima della conclusione, nel luglio 2015, dell'accordo internazionale sul suo programma nucleare. Lo ha dichiarato oggi il portavoce dell'Organizzazione dell'energia atomica iraniana (OIEA). L'annuncio di Teheran arriva mentre a Bruxelles è in corso una riunione dei ministri degli esteri dell'Unione Europea nel tentativo di salvare l'accordo nucleare.
«Se gli europei e gli americani non vogliono agire in conformità con i loro impegni, anche noi, riducendo i nostri impegni, controbilanceremo questo e torneremo alla situazione di quattro anni fa», ha detto Behrouz Kamalvandi, citato da Agenzia di stampa ufficiale Irna.
Tensione con gli Stati Uniti
In risposta alla decisione degli Stati Uniti di uscire unilateralmente dall'accordo raggiunto il 14 luglio 2015 a maggio 2018, l'Iran ha iniziato a ridurre gradualmente alcuni dei suoi impegni per costringere i suoi partner ad agire per salvare il patto. «Queste misure non sono prese per ostinazioni», ha aggiunto Kamalvandi.
Concluso tra Teheran e il Gruppo dei Sei (Cina, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia e Germania), l'accordo prevede una limitazione del programma nucleare iraniano in cambio della revoca delle sanzioni internazionali contro l'Iran. Ma la reintegrazione delle sanzioni punitive extraterritoriali degli Stati Uniti contro Teheran a seguito del disimpegno di Washington minaccia l'accordo privando l'Iran dai vantaggi economici che si aspettava.
Londra farà nuovo tentativo per salvare l'accordo
Il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt farà un nuovo tentativo per salvare l'accordo sul nucleare iraniano e raffreddare il clima teso nel Golfo, scrive Bbc. Hunt, che oggi incontrerà i ministri degli Esteri Ue, in particolare i partner dell'accordo, Germania e Francia, sottolineerà a Bruxelles la preoccupazione per il superamento dei limiti di arricchimento dell'uranio da parte di Teheran. Alla vigilia, in una nota congiunta, i tre Paesi hanno sottolineato il sostegno all'accordo ma si sono detti «molto preoccupati» dai recenti eventi e dello stato delle relazioni Iran-Usa.
La tensione è aumentata con il sequestro di una petroliera iraniana da parte del Regno unito: la nave potrà essere liberata, ha spiegato Hunt, se Londra riceverà garanzie che il greggio non sia destinato alla Siria.
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