19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Wikileaks

Il governo di Londra firma per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti

Domani è prevista la prima udienza davanti a un giudice di Londra per decidere se l’estradizione, approvata dal governo del Regno Unito, può effettivamente essere concessa

Il governo di Londra firma per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti
Il governo di Londra firma per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti Foto: ANSA

NEW YORK - Julian Assange più vicino all'estradizione negli Stati Uniti: il governo londinese ha firmato la richiesta del dipartimento della Giustizia statunitense, definendola «legittima» e passando la parola ora «al tribunale» che dovrà decidere se dare il via libera definitivo alla consegna del fondatore di Wikileaks, accusato negli Stati Uniti di 18 reati. Il ministro degli Interni del Regno Unito, Sajid Javid, ha detto a Bbc Radio di aver firmato la richiesta Usa. C'è una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti che sarà domani valutata in tribunale, ma ieri ho firmato l'ordine di estradizione e l'ho certificato» ha detto il ministro.

Assange accusato di 18 reati

Il fondatore di WikiLeaks è accusato di 18 reati relativi alla pubblicazione, nel 2010, di informazioni segrete del dipartimento della Difesa, ottenute con la collaborazione di Chelsea Manning, ex soldato dell'esercito, che hanno svelato i crimini di guerra commessi dai militari statunitensi in Iraq e Afghanistan. Nessuna accusa riguarda il cosiddetto Russiagate. Il trattato con il Regno Unito impedisce agli Stati Uniti di perseguire Assange per qualsiasi altro crimine oltre a quelli specificati nella richiesta di estradizione, a meno che questi crimini non vengano commessi successivamente.

Espionage Act

Gli Stati Uniti si sono appellati all'Espionage Act per accusare Assange, il primo giornalista/editore incriminato per il suo lavoro. «L'Espionage Act non fa distinzioni tra giornalisti e non giornalisti» ha detto recentemente Matthew Miller, portavoce del dipartimento di Giustizia sotto la presidenza Obama, al New York Times, riferendosi alla legge che Assange avrebbe violato e che, di fatto, equipara i giornalisti ai traditori che passano informazioni a potenze nemiche; la legge non consente alcuna difesa a giornalisti ed editori, che non possono quindi far valere il pubblico interesse a rivelare determinate informazioni, in questo caso i crimini di guerra commessi dai soldati statunitensi. Accuse che aprono un nuovo fronte nella lotta dell'amministrazione contro la diffusione di notizie segrete: se in precedenza le accuse erano sempre state rivolte a chi aveva fornito il materiale classificato, come Manning - condannata a 35 anni di carcere, graziata dal presidente Barack Obama e ora di nuovo in prigione per essersi rifiutata di testimoniare davanti al grand jury sulle sue interazioni con Assange - ora si cerca di punire chi lo ha reso pubblico.

Accusato di essere al servizio dei russi

La figura di Assange, un giornalista non convenzionale, è piuttosto controversa: c'è chi lo considera un paladino della libertà di stampa, chi invece lo accusa di essere al servizio dei russi (Assange ha pubblicato le e-mail rubate al partito democratico prima delle elezioni, danneggiando la candidatura di Hillary Clinton). Assange, 47 anni, sta scontando una condanna a 50 settimane di prigione nel Regno Unito per aver infranto la libertà condizionale nel 2012 ed essersi rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador, dove è rimasto fino a poche settimane fa, per evitare l'estradizione in Svezia, dove era ricercato per stupro. Le autorità svedesi hanno riaperto il caso contro di lui - che era stato chiuso nel 2017 - ma un tribunale di Uppsala ha bloccato la richiesta di estradizione.