5 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Gran Bretagna

May vs Bercow: «E' troppo anti-Brexit»

La Premier britannica vuole negare allo speaker della Camera dei Comuni la nomina a Lord, sarebbe la prima volta in 230 anni. Lo scrive la Bbc, spiegando che i ministri sono furiosi per i presunti «pregiudizi» dimostrati da Bercow durante il dibattito in aula sulla Brexit

Theresa May
Theresa May Foto: ANSA

LONDRA - Ai piani alti del governo britannico è tale la rabbia contro lo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, che la premier Theresa May starebbe pensando di non nominarlo, come tradizione, alla Camera del Lord quando, forse già nei prossimi mesi, lascerà l'incarico. Lo scrive la Bbc, spiegando che i ministri sono furiosi per i presunti «pregiudizi» dimostrati da Bercow durante il dibattito in aula sulla Brexit.

Il governo May romperebbe così una tradizione vecchia di 230 anni in base alla quale gli ex presidenti della Camera dei Comuni vengono automaticamente nominati alla Camera dei Lord. La consuetudine vuole che quando uno speaker abbandona il suo ruolo abbandona anche il seggio ai Comuni, per il quale si tiene una elezione suppletiva. Dieci anni fa il predecessore di Bercow, Michael Martin, fu costretto a dimettersi per uno scandalo sulle spese, ma divenne comunque Lord Martin of Springburn.

A ottobre Bercow, al suo terzo mandato da speaker, ha rivelato ad alcuni amici che intende dimettersi la prossima estate, a seguito di un rapporto che ha condannato una cultura parlamentare nella quale comportamenti abusivi vengono «tollerati e coperti». Bercow è stata accusato anche di bullismo, addebito che nega strenuamente.

A inizio mese il governo si è infuriato con il deputato conservatore della circoscrizione di Buckingham, affermando che ha violato le consuetudini, ignorando il parere del suo stesso ufficio e ingaggiando un'accesa polemica sulla procedura parlamentare sulla Brexit. Secondo alcuni esponenti del governo Bercow non sarebbe imparziale sulla Brexit e vuole rendere la vita difficile al governo. Due anni fa il presidente della Camera dei Comuni confessò di aver votato contro la Brexit al referendum. Una portavoce di Bercow non ha voluto commentare.

Bercow, 56 anni domani, è un personaggio che si fa notare, con le sue cravatte di dubbio gusto, il suo roco e sonoro richiamo "order!" dallo scranno della presidenza e il suo humour secco. Ex falco conservatore, che dopo l'elezione in parlamento ha cambiato linea, al punto da meditare un passaggio al partito laburista, non è mai stato amato dai suoi compagni di partito. E' nato nel Middlesex, figlio di un tassista di origini ebraiche, i cui genitori arrivarono in Gran Bretagna dalla Romania un secolo fa. La famiglia anglicizzò poi il cognome da Berkowitz a Bercow.

E' da sempre sostenitore delle cause Lgbt, per le quali si è schierato violando anche la disciplina di partito. Nel 2007 si vociferò a lungo su un suo passaggio al partito laburista. Il premier laburista Gordon Brown gli offrì un posto in una commissione d'inchiesta governativa sulle terapie per i bimbi con problemi di linguaggio e cognitivi, che Bercow, padre di un bimbo autistico, accettò. Nel 2009 fu eletto speaker dei Comuni. Nel 2017 fece scalpore rifiutando di accogliere un intervento del presidente Usa Donald Trump nell'aula. Sposato con Sally Illman dal 2002, ha avuto tre figli da lei. E' un grande tifoso dell'Arsenal.