28 settembre 2023
Aggiornato 20:30
Guerra in Siria

Siria, Erdogan continua a bombardare i curdi. Pentagono: legittimi i suoi timori

L'artiglieria turca continua a bombardare le postazioni dei miliziani curdi delle Unità di difesa del popolo (Ypg), considerati dei "terroristi"

ANKARA - L'artiglieria turca continua a bombardare le postazioni dei miliziani curdi delle Unità di difesa del popolo (Ypg), considerati dei «terroristi», nel terzo giorno di offensiva lanciata contro l'enclave di Afrin, in Siria, dalla provincia di confine Kilis. Lo riportano i media turchi. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono 21 le persone rimaste uccise nei bombardamenti turchi da sabato scorso, tra cui sei bambini. Ankara afferma di aver colpito solo "terroristi", accusando l'Ypg di «propaganda». Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Anadolu, nella notte l'esercito avrebbe distrutto due postazioni da cui i miliziani curdi avrebbero lanciato razzi sulla città turca di Reyhanli, facendo un morto e 46 feriti.  Sempre secondo Anadolu, le forze turche avrebbero preso ieri il controllo di 11 postazioni che erano in mano ai miliziani Ypg nella regione di Afrin.

Per il Pentagono i timori di Erdogan  sono legittimi
Blindati e militari turchi sono entrati ieri nella regione di Afrin, nel secondo giorno dell'operazione ribattezzata «Ramoscello di ulivo» contro i miliziani curdi, sostenuti dagli Stati Uniti nella lotta contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis). Ieri gli Stati Uniti hanno invitato la Turchia a dare «prova di moderazione», ma il capo del Pentagono, Jim Mattis, ha definito «legittimi» i timori di Ankara per la propria sicurezza, aggiungendo che Washington era stata avvertita dell'avvio delle operazioni. La Francia ha invece chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu, che si terrà oggi a porte chiuse.

Zona di sicurezza
Secondo il premier turco, Binali Yildirim, l'operazione punta a creare una «zona di sicurezza» di circa 30 chilometri a partire dal confine. I media ufficiali turchi hanno detto ieri che le forze di Ankara sono penetrate di cinque chilometri in Siria. L'operazione sarà "limitata e di breve durata", ha detto oggi il vicepremier turco Mehmet Simsek.