19 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Prima visita in Russia della cancelliera tedesca dal 2015

Merkel da Putin, dietro la stretta di mano ancora tante divergenze

E' la prima visita in Russia della Cancelliera tedesca dal 2015, e molti media l'hanno letta come un tentativo di dialogo. Eppure, le posizioni di Angela Merkel e Vladimir Putin rimangono molto distanti

SOCHI - Dopo il tour negli Emirati Arabi e in Arabia Saudita, la cancelliera tedesca Angela Merkel è volata oggi in Russia per incontrare, a Sochi, il presidente russo Vladimir Putin. Sul tavolo, la crisi ucraina e quella siriana, da tempo terreni di scontro tra Mosca e l'Occidente. Eppure, i media internazionali parlano di segnali di distensione, per il solo fatto che l'incontro si sia tenuto. Era dal 2015 che la Cancelliera, da sempre sostenitrice delle sanzioni alla Russia, non si recava nel Paese, e, come altri leader, ha anche snobbato la parata per il 70esimo anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale sulla Piazza Rossa. «In questa visita non possiamo far altro che discutere le relazioni bilaterali e i punti più problematici, cioè Ucraina e Siria e forse altre regioni», ha detto Putin all'avvio della riunione.

Normalizzazione auspicata
Berlino ha fatto subito sapere che l'incontro sarebbe stato «soprattutto» dedicato al prossimo vertice del G20 ad Amburgo a luglio e che non ci sarebbero state novità clamorose in programma, mentre Putin ha chiesto una «piena normalizzazione» dei rapporti. Una normalizzazione, però, difficile da mettere in atto. Innanzitutto perché la crisi ucraina è ancora congelata, con Occidente e Russia arroccati sulle rispettive posizioni. Non pervenuta, neppure da parte dell'Ucraina alleata dell'Ovest, l'attuazione degli accordi di Minsk, che l'Ue considera essenziali per sciogliere il nodo.  

Verso il G20, ma l'Ucraina rimane il nodo
E poi c'è la prospettiva del G20 di Amburgo che si terrà a luglio, mentre Mosca rimane esclusa dal G7 di Taormina. Angela Merkel ha ribadito come «la Russia sia un partner importante del G20», ma ha anche chiesto al capo del Cremlino di «proteggere i diritti dei gay in Cecenia». Quindi, Frau Merkel ha utilizzato una elegante perifrasi per specificare che sulle sanzioni non c'è alcun ripensamento: «Vorrei ci fossero le condizioni per togliere le sanzioni» alla Russia, ha detto, aggiungendo che per ora il lavoro del quartetto Normandia resta «molto difficile».  Merkel ha escluso la possibilità di concludere un nuovo accordo sulla riconciliazione ucraina. «Non considero ragionevole concludere un nuovo accordo», ha dichiarato rispondendo alla domanda se prendere in considerazione nuove intese sulla crisi in Ucraina potrebbe essere più realistico. «Ovviamente la soluzione della crisi è legata al processo politico di Minsk che si rivolge al futuro accordo - ha concluso -. Vorremmo garantire che l'Ucraina abbia accesso al suo confine statale».

Siria
Nessun cambiamento della posizione occidentale sull'Ucraina, tantomeno sulla Siria. Mosca, ha detto Merkel, è stata e sarà in contatto con gli Stati Uniti, senza i quali, ha affermato Putin, sarebbe impossibile rafforzare efficacemente il cessate il fuoco e risolvere il conflitto nel paese in guerra. "Crediamo che il regime di cessate il fuoco debba essere rafforzato  - ha sottolineato -. I nostri rappresentanti ad Astana domani e dopodomani collaboreranno con i partiti siriani coinvolti nel conflitto e sosterranno anche i contatti all'interno di questo processo a Ginevra. Anche questo problema sarebbe impossibile da risolvere senza gli Stati Uniti. Siamo - ha concluso Putin - e saremo in contatto con i nostri partner americani sulla Siria».  

Putin: non influenziamo processi politici in altri Paesi
Quanto alla possibilità, ventilata da alcuni media tra cui Bloomberg, di interferenze di Mosca nella campagna elettorale tedesca, Merkel ha risposto che la Germania non teme interferenze da parte della Russia nelle elezioni previste in autunno, ma saprà affrontare tentativi di disinformare il pubblico. «Non sono di quelle persone che ha paura», ha detto la Merkel, «ma in caso di disinformazione, ci occuperemo della questione. Lavoreremo con i nostri cittadini, sappiamo che il crimine informatico è una sfida internazionale».   Dal canto suo, Putin ha voluto sottolineare che la Russia non interferisce nei processi politici interni di altri Paesi, ma che subisce lei stessa tali tentativi. «Sfortunatamente, stiamo assistendo esattamente all'opposto: da molti anni abbiamo visto tentativi di influenzare i processi politici nazionali in Russia, sia diretti sia attraverso le cosiddette organizzazioni non governative». E ha ribadito: «Per il fatto che vediamo tutto il danno che questi sforzi portano, oltre che la loro inutilità, non ci è mai capitato di interferire nei processi politici di altri Paesi».

Critiche occidentali sulle manifestazioni
Il presidente Putin ha poi respinto le critiche occidentali in merito al comportamento delle forze dell'ordine della Federazione in occasione di manifestazioni nel Paese, spiegando che hanno agito legalmente e continueranno a farlo. «Vorrei rivolgere l'attenzione sul fatto che gli organi russi di contrasto sono più riservati e liberali rispetto ai loro colleghi in alcuni paesi europei dove vengono utilizzati manganelli e gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Le nostre forze dell'ordine e le autorità giudiziarie stanno operando sotto la legge russa e continueranno a farlo».