20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Intervista alla grande esperta di finanza e terrorismo

Loretta Napoleoni: «Vi spiego come e perché il traffico di ostaggi e migranti finanzia il terrorismo»

In che modo sono collegati tra loro traffico di migranti, rapimenti e jihad? Nel suo libro «Mercanti di uomini» Loretta Napoleoni ricostruisce gli inquietanti scenari di un «business sofisticato» che in appena 15 anni è diventato fiorentissimo

NEW YORK - Avevamo imparato a conoscere i jihadisti in quanto terroristi e basta. Nel tempo, invece, si sono trasformati in contrabbandieri di droga, rapitori e trafficanti di esseri umani, veri e propri operatori all’interno di una distorta economia del terrore. Come è avvenuta questa trasformazione? E soprattutto, perché? Per capirlo occorre seguire la pista del denaro fino alla fonte: il cartello colombiano all’indomani dell’11 settembre. Cos'è successo allora? Con l'attentato alle Torri gemelle, ma ancora prima già nel 1989 a partire dalla caduta del Muro di Berlino, è iniziato un vero e proprio «business sofisticato», fatto di traffico di ostaggi e migranti, e di droga, che finanzia il jihadismo. Un mercato che in poco più di 15 anni è diventato fiorentissimo.

"Mercanti di uomini", e il terrorismo vola
Lo racconta molto bene Loretta Napoleoni, economista e saggista di fama mondiale, tra le più grandi esperte di finanza e terrorismo, nel suo ultimo libro «Mercanti di uomini» (Rizzoli), che abbiamo raggiunto al telefono negli Usa. Dopo l'11 settembre negli Usa è stato introdotto il celebre Patriot Act di George Bush. Questa legge ha limitato i diritti civili degli americani, aumentato la sorveglianza governativa e imposto una serie di nuove regole finanziarie e bancarie per arginare il flusso internazionale di proventi illeciti e il riciclaggio di denaro sporco in dollari statunitensi. «Il cartello colombiano», spiega Napoleoni, «ha dovuto trovare in fretta rotte di contrabbando alternative per il trasporto della cocaina in Europa e nuovi metodi per riciclare i guadagni da attività illegali. La scelta è ricaduta sulla rotta che attraversa l’Africa occidentale e il Sahel». Dunque, il Patriot Act non solo ha facilitato il processo di criminalizzazione del Centroamerica e del Messico, spingendo milioni di persone a migrare verso nord, ma ha anche dato il la alla creazione di relazioni sempre più strette tra jihadisti e cartelli sudamericani.

Euro, 'ndrangheta e cartelli della droga
In poco tempo il neonato euro è diventato la valuta mondiale dei profitti della droga. La «nostra» ’ndrangheta offriva al cartello colombiano un «servizio completo»: la gestione della vendita di cocaina in Europa e il riciclaggio dei proventi sul mercato europeo e asiatico. L’invasione dell’Iraq prima e la Primavera araba dopo hanno contribuito al processo di destabilizzazione del mondo musulmano dal quale proviene quello a cui stiamo assistendo ora in Europa, il più grande esodo di tutti i tempi verso l’Unione europea.

Sgretolare un Paese per svenderlo al miglior offerente
Cosa succede quando lo Stato viene meno e l’ordine pubblico si sgretola? I sequestri diventano un mezzo di sostentamento, continua Napoleoni. «È così che è andata in Afghanistan, in Somalia, nel Mali e in molti altri Paesi. All’inizio si rapiscono i residenti per finanziare i gruppi ribelli, come è successo in Siria subito dopo la Primavera araba. Man mano che il Paese scivolava verso la guerra civile, tuttavia, i ricchi si sono trasferiti all’estero, così gli stranieri sono diventati la principale fonte di reddito per chiunque avesse un po’ di potere: signori della guerra, jihadisti, gruppi criminali e uomini d’affari locali».

Caos Libia, centro nevralgico del traffico di migranti
La Libia è il centro nevralgico di questo business, e neanche a farlo apposta è un Paese in cui l’Italia ha incredibili interessi strategici. In Libia, gli italiani vengono rapiti e liberati grazie ai ricchi riscatti che il nostro governo paga. Gli italiani pagano sempre e bene. Dalla Libia, ogni giorno centinaia e centinaia di clandestini salpano alla volta di Lampedusa, molti durante la traversata non ce la fanno, mentre i trafficanti si spartiscono i soldi. I soldi dei cittadini italiani diventano carburante per il processo di destabilizzazione politica del Paese e per l’allargamento a macchia d’olio non solo dei sequestri, ma di guerre e guerriglie destinate a innescare migrazioni. E ad alimentare il jihad.

Rifugiati, merce per tutti
«L’esodo biblico dei migranti non è una miniera d’oro solo per i piccoli criminali. In Europa i rifugiati sono una merce per tutti, una fonte di reddito e di guadagno. Il business costruito intorno al loro dramma dà lavoro a centinaia di migliaia di persone in tutta Europa. La fortezza dell’Europa unita ha cominciato a sgretolarsi dall’interno, sotto la pressione di milioni di sfollati, "vittime di un’insensata politica estera che dura ormai dall’inizio del millennio".