31 luglio 2025
Aggiornato 01:00
De Mistura: Arabia saudita impone i delegati; Kerry sabato a Riad

Siria, tutte le divisioni che allontanano i colloqui di pace

I colloqui di pace sulla Siria, fissati per il 25 gennaio a Ginevra, potrebbero essere rinviati a seguito di tensioni e difficoltà sulla lista delle opposizioni ammesse ai negoziati

DAMASCO - I colloqui di pace sulla Siria, fissati per il 25 gennaio a Ginevra, potrebbero essere rinviati. Questo il monito giunto dall'inviato speciale Onu, Staffan de Mistura, interpellato ieri sera dalla Cnn dopo l'incontro a Zurigo tra il segretario di Stato Usa John Kerry e l'omologo russo Sergei Lavrov, terminato con un nulla di fatto sulla spinosa questione della lista dei delegati dell'opposizione siriana, presentata e imposta ieri da Riad.

Tensioni con Riad
Già lunedì scorso, davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, De Mistura aveva accusato l'Arabia saudita di minare le sue iniziative per portare al tavolo del negoziato una più larga rappresentanza dell'opposizione siriana, denunciando il tentativo di Riad di avocare a sè la decisione su quali gruppi invitare a Ginevra. «Mi aspetto che tutte le parti accettino come responsabilità del mio mandato quella di definire la lista degli invitati al processo, di includere tutti quelli che ritengo appropriati - aveva detto De Mistura, citato oggi dal Foreign Policy - io e il segretario generale non abbiamo alcuna possibilità di avere successo, o anche solo di lasciare il segno, se anche gli altri non fanno la loro parte». Ieri a Riad è stata presentata la delegazione dell'opposizione per i colloqui di Ginevra, con Mohamed Allushe, esponente dell'ufficio politico di Jaish al-Islam, gruppo armato filo-saudita, come capo negoziatore, e Assad al-Zoabi, disertore siriano, come presidente della delegazione. La delegazione ha precisato che potrebbe non andare a Ginevra qualora venissero invitati altri gruppi. Per scongiurare un nuovo fallimento, Kerry è atteso sabato prossimo a Riad, proprio con l'obiettivo di discutere la composizione dell'opposizione.

Difficoltà
Davanti al Consiglio Onu, De Mistura non ha nascosto le difficoltà di portare allo stesso tavolo diversi gruppi siriani: «Lo sappiamo, non vogliono ritrovarsi nella stessa stanza. Non si riconoscono. Ma noi dobbiamo includerli tutti», ha detto lunedì, sottolineando però la necessità, «dopo che due conferenze a Ginevra hanno già fallito nel mettere fine alla guerra, e con un bilancio delle vittime che si avvicina ai 300.000 morti, di inviare un segnale chiaro al popolo siriano sul fatto che questa volta facciamo sul serio».

Verso un rinvio?
Sulla possibilità che il 25 si tenga l'incontro a Ginevra Lavrov si è mostrato più possibilista che nei giorni scorsi, ma sempre con evidenti riserve. «Non escludo che i colloqui inter-siriani ci saranno» nella data annunciata, ha detto il capo della diplomazia russa, accolto a Zurigo, tra l'altro, da una bandiera russa «capovolta». Oggi i media russi trattano la vicenda con toni scherzosi, ma pare che la gaffe - attribuita agli organizzatori della conferenza stampa dopo l'incontro con Kerry, ovvero il Dipartimento di Stato - abbia provocato momenti di imbarazzo: il tricolore russo, infatti, era stato appeso con la fascia rossa in alto, mentre la versione corretta vuole il bianco nella parte superiore e il blu nel mezzo.

La necessità dei colloqui
Interpellato dalla Cnn sulla reale volontà della Russia, coinvolta nel conflitto siriano a fianco del presidente Bashar al Assad, di tenere i colloqui di pace, De Mistura ha dichiarato che Mosca è «sinceramente interessata a che questi colloqui inizino», perchè «non vuole essere coinvolta a lungo in questo conflitto». A fronte di tutte queste difficoltà, ha concluso De Mistura alla Cnn, «abbiamo bisogno di veri colloqui, non di colloqui sui colloqui» e «credo che i negoziati possano iniziare, ma non il 25 gennaio", ma "dobbiamo mantenere la pressione e lo slancio».

(Con fonte Askanews)