24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Polemiche e contromisure

Ecco cosa sta succedendo dopo l'annuncio di Pyongyang

La comunità internazionale sta reagendo all'annuncio del governo nordcoreano di aver fatto esplodere la bomba h. Intanto la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno discusso la possibilità di dispiegare forze strategiche americane nella penisola coreana.

PYONGYANG - Il Giappone fa sapere di non aver registrato modifiche del livello di radiazioni sul suo territorio dopo l'annuncio da parte della Corea del Nord di aver fatto esplodere in un test una bomba H. Per Tokyo la questione dei test missilistici e nucleari nel Paese che si affaccia sul versante continentale del mar del Giappone è particolarmente delicata, in quanto i venti nell'aerea soffiano in prevalenza dalla penisola nordcoreana verso il Giappone e i missili balistici lanciati da Pyongyang hanno sorvolato l'arcipelago nipponico.

Nessuna bomba h?
Ma i 300 punti di monitoraggio sparsi in tutto il Paese hanno confermato - come avvenuto d'altronde in passato in corrispondenza di altri tre test nordcoreani - che non vi sono stati cambiamenti significativi nei livelli di radioattività registrati tra mezzogiorno e la serata di mercoledì 6 gennaio.

Dispiegamento forze strategiche americane
La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno discusso la possibilità di dispiegare forze strategiche americane nella penisola coreana, all'indomani dell'annuncio da parte di Pyongyang di un nuovo test nucleare. Lo riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, secondo cui non è stata presa ancora una decisione in merito. Secondo indiscrezioni di stampa sudcoreane, riportate oggi dalla agenzie russe, sul piatto delle consultazioni d'emergenza ci sarebbe l'invio di sottomarini atomici, cacciabombardieri B-52 e caccia F-22. Il colloquio è avvenuto nelle ore scorse, tra il capo di Stato maggiore sudcoreano e il comandante delle forze Usa in Corea del Sud, il generale Curtis Scaparrotti. La notizia trova ampio spazio in Russia, dove preoccupa l'eventualità che le nuove tensioni con la Corea del Nord sfocino in un rafforzamento della presenza americana nell'area.

Propaganda
La Corea del Sud ha annunciato che ricomincerà a diffondere i suoi messaggi di propaganda a tutto volume diretti alla Corea del Nord, in risposta al quarto test nucleare di Pyongyang. «Le trasmissioni inizieranno domani a mezzogiorno (le 4 italiane)», ha dichiarato un portavoce della presidenza sudcoreana.

Restrizioni sudcoreane
La Corea del Sud ha annunciato di aver imposto parziali restrizioni all'ingresso nel complesso industriale condiviso in Corea del Nord, all'indomani dell'annuncio del regime di Pyongyang di aver effettuato con successo un quarto test nucleare. Il ministero dell'Unificazione ha spiegato che permetterà soltanto agli imprenditori sudcoreani e quanti sono direttamente coinvolti nelle operazioni al Complesso Industriale Kaesong di attraversare la frontiera, per motivi di sicurezza. «La restrizione all'ingresso è una misura per garantire la sicurezza dei cittadini in questo stato di emergenza», ha affermato un funzionario del ministero. Circa cinquecento sudcoreani ancora oggi hanno varcato la frontiera verso Kaesong, ma il funzionario ha spiegato che questo numero sarà presto notevolmente ridotto. Un provvedimento descritto come «un'iniziale contromisura», con il funzionario che ha ipotizzato la futura introduzione di nuove limitazioni relative a Kaesong. «Una volta che avremo il quadro completo delle sanzioni internazionali sulla Corea del Nord, la misura dovrà essere rivista», ha spiegato il funzionario.

Il complesso
Con il sostegno della Cina, l'unico alleato di un certo peso di Pyongyang, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - formato da quindici membri - ha condannato il test e annunciato che inizierà a lavorare su una nuova bozza di risoluzione che contenga «ulteriori significative misure». Il complesso industriale di Kaesong ha aperto nel 2004 e al momento ospita oltre 120 aziende sudcoreane, che danno lavoro a circa 53mila sudcoreani. Una preziosa risorsa di valuta forte per il regime di Pyongyang, isolato e con un'economia tutt'altro che florida. Il complesso, di fatto l'unica forma di cooperazione economica tra Seoul e Pyongyang, risente dei rapporti turbolenti tra i due vicini. Nel 2013, in un periodo di grande tensione oltreconfine, Pyongyang chiuse di fatto la zona per cinque mesi ritirando i propri lavoratori.

Sanzioni più dure
I presidenti di Stati uniti e Corea del Sud, Barack Obama e Park Geun-Hye si sono impegnati a imporre «sanzioni più incisive e complete» alla Corea del Nord, che ha annunciato di avere compiuto un test su una bomba all'idrogeno. In una conversazione telefonica della durata di circa 20 minuti, «il presidente Obama ha sottolineato la necessità di adottare sanzioni più incisive e complete» ed ha dichiarato che «coopererà strettamente con il Sud a questo scopo», ha annunciato la presidenza di Seoul in un comunicato. «I due leader hanno convenuto inoltre sul fatto che il Nord dovrà pagare un prezzo appropriato per l'ultimo test nucleare ed hanno promesso di collaborare strettamente in vista dell'adozione di una risoluzione forte da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu», ha aggiunto la presidenza sudcoreana. Park ha definito il test «una grave provocazione» ed ha richiesto una risposta «forte» della comunità internazionale.

(Con fonte Askanews)