18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
La crisi mediorientale

Blair lascierà l'incarico in Medio Oriente

E' quanto riporta il Financial Times, secondo cui l'ex premier britannico avrebbe ammesso, a otto anni dalla nomina di inviato del Quartetto (Onu, Usa, Unione europea e Russia), di non poter più sostenere un ruolo di prima linea nel negoziato tra israeliani e palestinesi. Intanto Obama resta impegnato per soluzione a due Stati.

LONDRA (askanews) - Tony Blair è pronto a lasciare l'incarico di inviato per il Medio Oriente. E' quanto riporta il Financial Times, secondo cui l'ex premier britannico avrebbe ammesso, a otto anni dalla nomina di inviato del Quartetto (Onu, Usa, Unione europea e Russia), di non poter più sostenere un ruolo di prima linea nel negoziato tra israeliani e palestinesi, anche a fronte del crescente disagio in alcuni ambienti di Washington e Bruxelles sia per i suoi cattivi rapporti con alte personalità dell'Autorità palestinese che per i suoi crescenti affari nella regione.

Possibile un cambiamento di ruolo
Secondo il quotidiano della City, Blair avrebbe già discusso con il segretario di Stato Usa, John Kerry, e con il capo della diplomazia UE, Federica Mogherini, della sua intenzione di dimettersi, rimanendo però parte del processo di pace. Secondo il Ft, l'ex premier avrebbe discusso con Kerry, incontrato sabato scorso a Sharm el-Sheikh, in Egitto, di un possibile cambiamento di ruolo. Secondo il quotidiano britannico al momento non sarebbe stata ancora presa alcuna decisione finale, ma un chiarimento sul ruolo di Blair dovrebbe arrivare in settimana.

Obama resta impegnato per soluzione a due Stati
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama si considera «politicamente impegnato» verso la soluzione dei due Stati per israeliani e palestinesi. Lo ha detto dall'Egitto il Segretario di stato americano John Kerry a proposito dello stallo del processo di pace.
«La posizione degli Stati Uniti, a lungo auspicata da Repubblicani e Democratici e da tanti presidenti negli ultimi 50 anni, è sempre stata in favore della pace, e il presidente Obama si considera impegnato verso la soluzione dei due stati», ha detto Kerry in conferenza stampa da Sharm el-Sheikh, dove è in corso la Conferenza degli investitori internazionali per l'Egitto.
Il presidente degli Stati Uniti «continua a sperare che, quale che sia la scelta del popolo israeliano (al voto martedì 17, ndr.), si possa andare avanti negli sforzi di pace», ha aggiunto il capo della diplomazia americana. Kerry non ha voluto dire di più a proposito delle elezioni israeliane, tema estremamente sensibile tenuto conto delle difficili relazioni tra il premier Benjamin Netanyahu e la Casa Bianca, in particolare a causa del dossier iraniano. John Kerry fu l'artefice tra luglio 2013 e aprile 2014 della ripresa dei negoziati diretti tra Israele e Palestinesi. Nonostante gli sforzi, i colloqui si sono arenati nel giro di nove mesi, soprattutto a causa dell'ininterrotta colonizzazione israeliana nei Territori palestinesi.