25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
La crisi ucraina

Donetsk sotto i bombardamenti, convoglio aiuti russo vicino al confine

Donetsk è circondata dalle truppe regolari ucraine e secondo l'amministrazione regionale nell'ultima settimana sono stati uccisi 74 civili in città, tre tra ieri e oggi sotto i colpi di mortaio. Il convoglio di 287 autocarri Kamaz, tutti rigorosamente bianchi, partito l'altro ieri dai dintorni di Mosca, è arrivato a pochi chilometri dal confine ucraino, ma, secondo quanto riferisce la BBC, si è fe

KIEV - La città di Donetsk, con il suo milione di abitanti prima della guerra la più grande tra le roccaforti del ribelli filorussi in Est Ucraina, è sotto il fuoco dei bombardamenti, mentre prosegue il tira e molla tra Kiev e Mosca sull'enorme convoglio di aiuti russi in viaggio per l'Ucraina. Donetsk è circondata dalle truppe regolari ucraine e secondo l'amministrazione regionale nell'ultima settimana sono stati uccisi 74 civili in città, tre tra ieri e oggi sotto i colpi di mortaio. Intanto il convoglio di 287 autocarri Kamaz, tutti rigorosamente bianchi, partito l'altro ieri dai dintorni di Mosca, è arrivato a pochi chilometri dal confine ucraino, ma, secondo quanto riferisce la BBC, si è fermato in un campo.

Kiev ha ribadito che non accetterà gli aiuti senza certificazioni della Croce rossa internazionale, dopo che ieri aveva aperto alla possibilità di lasciar entrare il convoglio in Ucraina da un valico sotto il suo controllo, previa ispezione da parte dei suoi doganieri e di osservatori internazionali. Ma se questo non avverrà «qualunque movimento del convoglio verrà bloccato con tutte le forze disponibili» ha detto il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza Andriy Lysenko.

L'Ucraina teme che gli aiuti non rappresentino che un «cavallo di troia» di Mosca per introdurre nei paese rifornimenti militari ai ribelli filorussi, ormai quasi completamente accerchiati dalle truppe regolari. Ma mosca ha definito le accuse «assurde».

A Lugansk situazione disperata - Intanto nell'altra città ribelle, Lugansk, dove gli abitanti sotto i bombardamenti sono senza acqua, luce e telefoni da una settimana, la situazione è ormai disperata. Secondo l'amministrazione regionale tra ieri e oggi sono morti 22 civili nei combattimenti.

Un dirigente della Croce rossa internazionale, Laurent Corbaz, è in viaggio per Kiev e Mosca per discutere dell'iniziativa umanitaria russa e chiarire le procedure di attraversamento del confine. Anche Kiev ha fatto partire la sua colonna di aiuti: 75 autocarri con 800 tonnellate di materiale umanitario hanno lasciato Kiev, Kharkiv e Dnipropetrovsk per Lugansk in mattinata, ha riferito la presidenza ucraina.

Da metà aprile, quando Kiev ha avviato la sua operazione anti-terrorismo nell'est contro i ribelli che avevano occupato gli edifici pubblici instaurando le loro «repubbliche popolari», sono morte 2.086 persone, secondo l'ONU.

Intanto il presidente russo Vladimir Putin oggi è in Crimea, penisola ucraina sul Mar Nero annessa da Mosca a marzo, dove ha approvato il progetto dei ministero dellaDifesa di creare una «task force militare russa». Ma il capo del Cremlino ha usato anche toni concilianti verso l'ovest, affermando che Mosca non deve «isolarsi dal resto del mondo».