10 dicembre 2024
Aggiornato 12:00
La crisi siriana

Hezbollah: soluzione politica in Siria «inizia e finisce» con Assad

Lo ha affermato leader movimento sciita, Nasrallah: «E' un presidente eletto da milioni di persone per un nuovo mandato di sette anni, e coloro che vogliono agire in vista di una soluzione politica dovranno negoziare con lui». Rlasciati centinaia di detenuti dopo rielezione Assad

BEIRUT - L'elezione del presidente siriano Bashar al-Assad dimostra che ogni soluzione politica in Siria «inizia e finisce» con lui: lo ha affermato il leader del partito sciita libanese di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
«E' un presidente eletto da milioni di persone per un nuovo mandato di sette anni, e coloro che vogliono agire in vista di una soluzione politica dovranno negoziare con lui» ha continuato Nasrallah, uno dei principali alleati di Assad nella regione. Sia l'opposizione siriana che Stati Uniti ed Ue hanno denunciato lo svolgimento delle elezioni in pieno conflitto, definite «una farsa» e una «parodia della democrazia»: la conferma di Assad - che ha dovuto affrontare due candidati sconosciuti e di facciata, Hassan al-Nouri e Maher al-Hajjar - era poco più di una formalità dato che il voto si è svolto solo nelle zone controllate dal regime, che comprendono circa il 60% della popolazione.

DAMASCO REPLICA A BRUXELLES - Il regime siriano ha replicato seccamente all'Unione europea che ha criticato le presidenziali svoltesi in Siria il 3 giugno, affermando che si tratta di una «flagrante violazione» della sovranità nazionale. All'indomani del voto, il capo della diplomazia di Bruxelles, Catherine Ashton, aveva definito «illegittimo» lo scrutinio organizzato in piena guerra nelle sole zone controllate da Damasco e vinto da Bashar al Assad, affermando che minava «gli sforzi politici volti a trovare una soluzione a questo orribile conflitto».
Damasco in una nota «condanna il comunicato dell'Unione europea sulle presidenziali in Siria», sostenendo che si tratta di una «flagrante violazione del diritto internazionale che prevede il rispetto della sovranità degli Stati e della non-ingerenza nei loro affari». «Questa posizione dell'Ue è contraria ai principi di base della democrazia e del rispetto del diritto dei popoli ad eleggere i loro governanti e a decidere del loro futuro attraverso le urne», prosegue la nota.

RILASCIATI CENTINAIA DI DETENUTI DOPO RIELEZIONE ASSAD - Le autorità siriane hanno rilasciato centinaia di prigionieri detenuti nelle carceri di Aleppo ed Adra, in seguito ad un decreto di amnistia approvato dopo la rielezione di Bashar al-Assad alla presidenza della Repubblica: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani. Secondo le fonti si tratta di 400 uomini e 80 donne detenuti ad Adra con l'accusa di terrorismo e di 320 che si trovavano in carcere ad Aleppo; i detenuti nelle carceri del regime sarebbero decine di migliaia.