29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Dialogo faticoso al vertice

UE-Ucraina, i nodi restano irrisolti

Ma al di là degli aspetti economici, è stata la politica a dominare l'incontro a porte chiuse tra i vertici dell'Ue e Yanukovich. Sul tavolo la questione della detenzione di Yulia Tymoshenko che rischia di bloccare la firma dell'Accordo di associazione e il percorso europeo dell'Ucraina

KIEV - Il dialogo prosegue, i nodi rimangono però irrisolti. Questo in sostanza il risultato (scontato) del summit tra Unione Europea e Ucraina tenutosi ieri a Bruxelles. Da un lato il presidente della Commissione Juan Manuel Barroso e del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, dall'altro il capo di Stato ucraino Viktor Yanukovich e una delegazione con la partecipazione anche del governatore della Banca centrale Ihor Sorkin, hanno discusso le prospettive di integrazione europea per l'ex repubblica sovietica, firmando tra l'altro un accordo per un finanziamento di 610 milioni di euro nei prossimi due anni.

INCONTRO A PORTE CHIUSE - Ma al di là degli aspetti economici, è stata la politica a dominare l'incontro a porte chiuse tra i vertici dell'Ue e Yanukovich. Sul tavolo la questione della detenzione di Yulia Tymoshenko che rischia di bloccare la firma dell'Accordo di associazione e il percorso europeo dell'Ucraina. Nella dichiarazione congiunta al termine del vertice le due parti hanno confermato le intenzioni di collaborazione e i leader hanno riaffermato «la cooperazione per ciò che riguarda l'associazione politica e l'integrazione economica sulla base del rispetto dei valori e la loro effettiva promozione». Rimane di fatto lo stallo e il tempo stringe per Kiev, visto l'ultimatum dato chiaramente nei giorni scorsi con Bruxelles che vuole vedere risolti i problemi entro la fine dell'anno, in vista del vertice di novembre a Vilnius.