19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Medio Oriente | La crisi siriana

Damasco ha inviato altri rinforzi a Homs

Attivista sul posto: Temiamo che l'assalto finale sia vicino. Tunisia: Pronti ad accordare asilo a Bashar al Assad. I reporter Conroy e Bouvier «sani e salvi» in Libano. Sarkozy costretto alle scuse per l'annuncio impreciso su Bouvier

BEIRUT - Il regime siriano ha inviato nuovi rinforzi della Quarta Brigata dell'esercito regolare a Homs, nel centro del paese, dove il quartiere di Baba Amr è stato bombardato per il venticinquesimo giorno consecutivo. Lo ha riferito oggi un attivista sul posto.
Un membro della Commissione generale della rivoluzione siriana, Hadi Abdallah, ha detto all'Afp per telefono da Homs che dei rinforzi di questa brigata d'elite, comandata da Maher al-Assad, fratello del presidente Bashar al-Assad, erano arrivati in città, nei pressi di Baba Amr, roccaforte della rivolta. «Questi rinforzi aumentano i nostri timori che l'assalto finale sia vicino», ha detto l'attivista.

ONU: Bilancio superiore a 7.500 morti - Il bilancio delle vittime della repressione in Siria è «certamente superiore ai 7.500 morti», ha dichiarato un alto responsabile dell'Onu. Lynn Pascoe, vicesegretario generale dell'Onu per gli affari politici ha anche riconosciuto, parlando davanti al Consiglio di Sicurezza Onu, che le Nazioni Unite «non possono fornire cifre precise».

S'infiamma dibattito all'Onu, siriani lasciano la sala - La rappresentanza siriana presso le Nazioni Unite a Ginevra respinge con forza l'iniziativa del Consiglio per i Diritti Umani (UNHRC) di avviare un dibattito urgente sulla Siria nella sessione in corso. «Ci ritiriamo da questo dibattito sterile» ha annunciato l'ambasciatore di Damasco presso l'Onu, Faysal Khabbaz Hamoui prima di lasciare la sala dove prosegue in queste ore la 19esima sessione del Consiglio iniziata ieri.
«Tenendo conto che il vero oggetto di questa discussione è attizzare la fiamma del terrorismo nel mio paese, la mia delegazione annuncia il suo ritiro da questo dibattito sterile» ha annunciato il diplomatico siriano, aggiungendo di non riconoscere la «legittimità di questa sessione, né di alcuna maliziosa risoluzione».

Tunisia: Pronti ad accordare asilo a Bashar al Assad - La Tunisia è pronta ad accordare l'asilo al presidente siriano Bashar al Assad: lo ha annunciato oggi il presidente tunisino Moncef Marzouki in un'intervista al quotidiano La Presse. «La Tunisia è pronta a concedere asilo a Bashar al Assad nel quadro di una soluzione negoziata del conflitto siriano», ha spiegato Marzouki.
Alla conferenza internazionale sulla Siria ospitata venerdì dal suo paese, Marzouki aveva chiesto «l'immunità giudiziaria» per il capo di Stato siriano. «Occorre cercare una soluzione politica, come accordare al presidente siriano, alla sua famiglia e ai membri del suo regime un'immunità giudiziaria», aveva spiegato.

I reporter Conroy e Bouvier «sani e salvi» in Libano - I due giornalisti Paul Conroy ed Edith Bouvier sono «sani e salvi» a Beirut, dopo essere riusciti a lasciare la città siriana di Homs fino a raggiungere il Libano. Lo riferiscono i media britannici e francesi, dalla BBC all'Afp, aggiungendo che il fotoreporter inglese e la nota inviata di guerra francese potrebbero essere rimpatriati oggi stesso, dopo alcuni controlli in ospedale nella capitale libanese.

Le Figaro: La giornalista Edith Bouvier è sempre in Siria - L'inviata del quotidiano francese Le Figaro, Edith Bouvier, rimasta ferita nei bombardamenti del 22 febbraio e bloccata da allora nella città siriana di Homs, «è sempre in Siria». Lo afferma la direzione del giornale transalpino.
In precedenza il presidente francese, Nicolas Sarkozy aveva annunciato l'arrivo della reporter in Libano, spiegando di essere «felice che l'incubo sia finito», salvo poi tornare sui suoi passi e smentire.

Sarkozy costretto alle scuse per l'annuncio impreciso su Bouvier - Il presidente francese Nicolas Sarkozy è stato costretto a scusarsi per aver annunciato con troppa precipitazione il successo dell'atteso trasferimento della giornalista francese ferita ad Homs dalla Siria al Libano, al termine di una giornata di grande incertezza sulla sorte di Edith Bouvier.
«Non è confermato che (Bouvier) si trovi adesso in sicurezza in Libano. Le comunicazini sono molto difficili con Homs», ha dichiarato il capo di stato, evocando una situazione «incerta» e «complessa».
«Sono stato impreciso poco fa e me ne scuso con voi», ha aggiunto il presidente. «Non vorrei dirvi cose inesatte. Stiamo lavorando per farla uscire» da Homs, «ma per il momento la situazione è confusa. Non posso dire altro, mi dispiace, la situazione è estremamente complicata», ha concluso il presidente.
Secondo la direzione di Le Figaro, il quotidiano francese per il quale lavora Bouvier, la giornalista si trova ancora in Siria.