28 marzo 2024
Aggiornato 13:30
I bombardamenti e gli attacchi contro la città ribelle

La denuncia dell'ONU: A Homs crimini contro l'umanità

Navi Pillay, l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani: Campagna a largo raggio e sistematica contro civili. La Francia lancia un monito su intervento militare straniero. Intanto l'Opposizione siriana respinge il sostegno di Al Qaida. Ban Ki-moon: Tocca al Consiglio decidere su richieste Lega

NEW YORK - I bombardamenti e gli attacchi contro la città ribelle di Homs, cominciati 10 giorni fa, hanno fatto almeno 300 morti, e il regime di Bashar al Assad ha commesso «crimini contro l'umanità». La dura accusa dell'Onu per il massacro di Homs è arrivata oggi per bocca di Navi Pillay, l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani, che l'ha lanciata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
«La natura e l'ampiezza delle violenze commesse dalle forze di sicurezza siriane indicano come dei crimini contro l'umanità siano stati verosimilmente commessi dal marzo del 2011», ha spiegato Pillay, citando «informazioni indipendenti, credibili e verificabili». L'Alto Commissario ha parlato di una «campagna a largo raggio e sistematica contro la popolazione civile», condotta «con l'avallo o la complicità delle autorità siriane al più alto livello»: «Le violazioni flagranti e sistematiche dei diritti umani non solo sono continuate, ma sono aumentate» dall'inizio del 2012.(segue)

La Francia lancia un monito su intervento militare straniero - Il ministro degli Esteri francese Alain Juppé ha messo in guardia a Bordeaux contro «qualunque intervento, a carattere militare, straniero», dopo la proposta della Lega araba di dispiegare una forza congiunta delle Nazioni Unite in Siria.
Interpellato durante un punto stampa sulla possibilità che la Francia invii Caschi blu in Siria, Juppé ha risposto: «Pensiamo che oggi qualsiasi intervento di carattere militare straniero non farebbe che aggravare la situazione, a meno che non ci sia una decisione del Consiglio di sicurezza, che è la sola istanza appropriata per autorizzare un intervento militare».

L'Opposizione siriana respinge il sostegno di Al Qaida - La Commissione generale della Rivoluzione siriana, una delle organizzazioni componenti l'opposizione al regime del presidente Bshar al-Assad, ha respinto il sostegno espresso alla ribellione dal leader di Al Qaida, Ayman al-Zawahiri, definendola «un'ingerenza».
«Rifiutiamo categoricamente ogni tentativo di ingerenza della rete Al Qaida nella nostra Rivoluzione: siamo un popolo in lotta per la libertà e la dignità e per uno Stato democratico», si legge in un comunicato diffuso sulla pagina di Facebook dell'organizzazione.
In un videomessaggio diffuso su ieri numerosi siti islamici - intitolato «Avanti, leoni della Siria» - Al Zawahiri ha accusato il regime del presidente siriano Bashar al-Assad di aver commesso dei crimini contro i propri cittadini, elogiando coloro che si ribellano contro il governo.

Ban Ki-moon: Tocca al Consiglio decidere su richieste Lega - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha detto ieri a Nabil al-Arabi, segretario generale della Lega Araba, che spetta al Consiglio di Sicurezza vagliare le decisioni dei ministri arabi al Cairo. Ban ha sottolineato che «è compito del Consiglio di sicurezza dare seguito alle richieste specifiche della Lega araba».
Secondo il comunicato finale della riunione ministeriale della Lega al Cairo, questa «chiederà al Cionsiglio di sicurezza di adottare una risoluzione per la formazione di una forza congiunta di mantenimento della pace arabo-Onu per monitorare l'applicazione di un cessate il fuoco» in Siria.
Ban ha «apprezzato gli sforzi della Lega per mettere fine alla violenza in Siria» e per trovare una soluzione pacifica e democratica a questa crisi», si legge nel comunicato dell'Onu. Il segretario generale ha rivolto nuovamente un invito al governo siriano a «rispettare le leggi internazionali e a cessare immediatamente di bombardare e utilizzare la forza contro i civili».