Siria: almeno 21 vittime, osservatori arabi visitano le zone calde
Gli osservatori della Lega araba stanno continuand oggi la loro missione per sorvegliare la situazione nel Paese scosso da una rivolta popolare
DAMASCO - E' salito ad almeno 21 il numero delle persone uccise dalle forze di sicurezza in Siria, anche nelle città in cui gli osservatori della Lega araba stanno continuand oggi la loro missione per sorvegliare la situazione nel Paese scosso da una rivolta popolare.
Dopo Homs, tra gli epicentri della contestazione, dove sono stati martedì e ieri, gli osservatori si sono recati in altri focolai della protesta: Daraa (sud), Hama (centro), Idleb (nordovest) e nei pressi di Damasco. A Duma, 20 chilometri a nord della capitale, quattro civili sono stati uccisi e molti altri feriti, alcuni dei quali gravemente, dalle forze di sicurezza che hanno sparato su decine di migliaia di manifestanti radunati sulla piazza della Grande Moschea: lo ha riportato l'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).
L'Osdh ha precisato che questi spari sono avvenuti nel momento in cui un gruppo di osservatori arabi giungeva al municipio di Duma. Ha aggiunto che le forze dell'ordine hanno circondato la moschea in cui si trovavano delle donne. Intense raffiche sono state inoltre avvertite nella zona di questa città.
Ad Hama (210 chilometri a nord di Damasco) dove pure è arrivato un gruppo di osservatori, si sono svolte manifestazioni «massicce» e sei civili sono stati uccisi dalle forze di sicurezza, che hanno inoltre arrestato feriti ricoverati in un ospedale privato. Due civili sono stati uccisi a Homs, altri cinque nel nordovest del Paese, nella provincia di Idleb, secondo l'Osdh. Nella provincia di Damasco, quattro civili sono morti per i colpi delle forze di sicurezza, a Irbine e a Kessoué.
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