Siria: Putin, la Libia è stata una tragedia, non ripetiamola
Il Premier russo: «Il fine non giustifica sempre i mezzi. Assad propone riforme, bisogna saper vedere anche queste cose»
MOSCA - L'intervento militare in Libia, secondo Vladimir Putin, è stato «una tragedia dal punto di vista delle regole internazionali» e in Siria bisogna evitare di ripetere l'errore, perché «non è affatto vero che i fini giustificano sempre i mezzi». Il primo ministro russo ha condannato duramente l'intervento occidentale a sostegno degli insorti libici: «una totale follia», ha dichiarato, parlando ieri in tarda serata a giornalisti, accademici, analisti stranieri che hanno partecipato alla riunione del Valdai Club, forum di dibattito organizzato da Ria Novosti. La risoluzione Onu alla base del mandato internazionale in Libia, ha affermato il capo del governo russo, è stata «totalmente calpestata dall'intervento a fianco di una delle due parti in conflitto» nel Paese nordafricano e «ora in Siria rischiamo di vedere la stessa cosa».
Putin ha riconosciuto che le violenze da parte del regime di Damasco destano preoccupazione, ma, ha sostenuto, «dobbiamo anche vedere cosa stanno facendo le autorità per trovare una via di dialogo. Assad propone riforme, bisogna saper vedere anche queste cose».
Putin ha negato seccamente che le preoccupazioni russe siano dettate da interessi economici. «Da tempo non abbiamo interessi che riguardino partite di armi o nel commercio - ha detto - siamo preoccupati da cosa accadrà. I mezzi per raggiungere un obiettivo possono essere inammissibili. Non è vero che il fine giustifica sempre i mezzi». L'unica via percorribile, per il premier che si appresta a tornare al Cremlino con le presidenziali di marzo 2012, per arrivare a una soluzione in Siria c'è solo una soluzione: «deve essere il popolo a decidere. Lasciamo che la gente decida».
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