28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Medio Oriente

Israele e Anp: una settimana per intesa su colonie

Dopo 10 mesi, termina lo stop ai lavori negli insediamenti ebraici. Non è atteso un boom di costruzioni nelle colonie

GERUSALEMME - La moratoria temporanea sulle nuove costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania, concessa dieci mesi fa dal governo israeliano, è scaduta alla mezzanotte di ieri, ma Israele e l'Autorità Palestinesi hanno deciso di darsi un'altra settimana di tempo per tentare di giungere a un compromesso sulla questione, che possa salvaguardare i colloqui di pace diretti, ripresi all'inizio di settembre grazie alla mediazione degli Stati Uniti. Lo riporta il sito web del Jerusalem Post.
Durante questo periodo il presidente palestinese Abu Mazen non annuncerà la sua uscita dal negoziato di pace, e allo stesso tempo, a causa della festa ebraica del Sukkot, non è atteso nei prossimi giorni un boom delle costruzioni nelle colonie (in via teorica, riferisce il Jerusalem Post, potrebbero riprendere immediatamente i lavori per la costruzione di circa 2.000 nuove case già autorizzate).
L'idea di concedersi un'altra settimana di tempo è emersa dopo vari incontri tenuti nel fine settimana a New York dall'inviato speciale Usa in Medio Oriente George Mitchell con il presidente palestinese Abu Mazen e il ministro della Difesa Ehud Barak. Subito dopo la scadenza della moratoria il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ad Abu Mazen «di continuare i colloqui sinceri e positivi appena ripresi, con l'obiettivo di raggiungere un accordo di pace storico tra i nostri due popoli».