Christine Lagarde e il progetto per rendere l'Euro digitale
Il Presidente della BCE: «I cambiamenti che avvengono nell'ambito della continuità sono particolarmente efficaci». Intanto ad ottobre accelerano i prestiti alle imprese dell'eurozona
«Il cambiamento può essere perseguito in molti modi, e non è necessariamente vero che quelli che catturano più l'attenzione siano anche i più efficaci». Invece «i cambiamenti che avvengono nell'ambito della continuità sono particolarmente efficaci». Lo ha affermato il presidente della Bce, Christine Lagarde aprendo la seconda giornata della League all conference organizzata dall'istituzione monetaria.
Un convegno su tematiche su cui Lagarde, ex avvocato si trova particolarmente a suo agio. Ha svolto il suo intervenendo ispirandosi principalmente a casi di dibattito alla Corte suprema Usa, salvo proporli in chiave europea dove ha citato come esempi di applicazione il progetto per rendere l'Euro digitale o le numerose politiche che si stanno spingendo per la cosiddetta lotta al cambiamento climatico.
La presidente della Bce ha citato come caso esemplare le leggi «che possono essere interpretate in maniera tale da adattarsi ai cambiamenti della società, restando coerenti con i principi fondamentali del sistema». Un modo di intervenire che, magari senza dirlo esplicitamente, consente di evitare di dover cambiare le regole ove risultino non compatibili con le politiche che si sta cercando di portare avanti.
In più, secondo la presidente della Bce queste interpretazioni delle leggi vanno affidate alle stesse istituzioni la cui legittimità si basa sulle regole, che quindi le devono interpretare «per adattarsi ai cambiamenti che avvengono - ha detto - nei modi che meglio si adattano alle società e le politiche che queste istituzioni sono deputate a servire».
Ad ottobre accelerano i prestiti alle imprese dell'eurozona
Crescita dei prestiti bancari alle famiglie stabile al 4,1% annuo a ottobre nell'area euro, mentre secondo la Bce il credito erogato alle imprese ha segnato una leggera accelerazione al 2,5% annuo, dal più 2,1% di settembre. Il generale aggregato monetario M3 ha segnato un aumento annuo del 7,7% a ottobre, ha aggiunto l'istituzione monetaria, a fronte del più 7,5% di settembre.
Diversi anni fa i dati sugli aggregati monetari venivano guardati con maniacale attenzione dall'istituzione di Francoforte, dato che si riteneva che fossero anticipatori di quelle che sarebbero state successivamente le dinamiche dell'inflazione. Successivamente però e si è andata attenuando l'enfasi posta su queste statistiche.
In generale la Bce si trova in una posizione resa scomoda dal fatto che la crescente inflazione, anche nell'area euro, complica il mantenimento di una politica monetaria ultra accomodante, volta a sostenere la ripresa economica post crolli da lockdown anticovid. Il Consiglio direttivo tornerà a riunirsi per decisioni operative a metà dicembre.
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