19 marzo 2024
Aggiornato 02:30
Corrono le obbligazioni

Lo spread tra Btp e Bund si riporta sotto i 100 punti base

La frenata del rendimento dei T bond decennali Usa, in ritirata a 1,277%, ha avuto un immediato riflesso soprattutto sul Btp decennale, sceso a 0,65% da 0,71%, e, soprattutto, sullo spread

Lo spread tra Btp decennali e Bund si riporta sotto i 100 punti base
Lo spread tra Btp decennali e Bund si riporta sotto i 100 punti base Foto: Pixabay

Il differenziale tra Btp decennali e Bund, lo spread, si riporta sotto i 100 punti base. Nel corso della seduta si sono registrati nuovi calmieramenti dei tassi su tutte le emissioni dell'area euro, leggermente più accentuati sui titoli italiani. A fine scambi i redimenti dei Btp decennali si attestano in calo di 3 punti base nel pomeriggio allo 0,65%, secondo Mts, mentre i tassi dei Bund sono invariati al meno 0,33%. Lo spread, così, segna 98 punti base.

Intanto è tornato a moderarsi leggermente il ritmo degli acquisti di titoli di Bce e Eurosistema delle banche centrali, con il programma anticrisi Pepp, che la scorsa settimana la Bce ha annunciato voler rismorzare rispetto ai due trimestri passati. Nell'utima settimana sono stati effettuati acquisti netti per 14,7 miliardi di euro, a fronte dei 16,7 miliardi della settimana precedente. Durante la primavera e a inizio estate con il Pepp venivano spesso effettuati acquisti settimanali di bond pari o oltre i 20 miliardi di euro.

Con il programma Pspp, che fa parte del piano App pre esistente alla crisi Covid sono stati effettuati acquisti netti per soli 400 milioni di euro, questo strumento riguarda solo bond pubblici. Infine con i programmi che riguardano titoli di emittenti private sono stati effettuato altri acquisti netti per 2,8 miliardi di euro.

Complessivamente, quindi, secondo il bilancio consolidato dell'Eurosistema nella settimana chiusa il 10 settembre sono stati effettuato acquisti netti tra Pepp e App pari a 17,9 miliardi di euro, rispetto a 22,5 miliardi nella settimana precedente.

Infine, è stato ancora un pienone all'ultima asta di obbligazioni comuni europee, create per finanziare NextGenerationEu e i piani di Recovery. La commissione europea ha riferito di aver raccolto altri 9 miliardi di euro, in una emissione di titoli a 7 anni in cui la domanda ha nuovamente superato in maniera esponenziale l'offerta: le richieste hanno raggiunto 103 miliardi di euro, pari a 11 volte l'ammontare assegnato.

Un divario che indirettamente dimostra come nell'eurozona il combinato disposto di istituzione monetaria comune, politiche economiche distinte, regole complicate e altri fattori potenzialmente problematici abbia di fatto creato l'assenza di titoli ritenuti assolutamente sicuri, posizione prima occupata dai titoli di Stato di ogni Paese sul rispettivo mercato. Alle aste di titoli pubblici nazionali spesso la domanda non raggiunge due volte l'offerta.

L'emissione di oggi segue altre di titoli decennali in cui erano stati raccolti 20 miliardi di euro. Fino ad oggi la Commissione Ue ha raccolto 54 miliardi di dollari per NextGenerationEu, sull'insieme del 2021 dovrebbe raccogliere 80 miliardi. Domani, conclude Bruxelles con una nota, mediante la nuova piattaforma ad hoc verranno collocati nuovi titoli comuni a breve scadenza (EU-Bills).

(con fonte Askanews)