19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Economia

Lavoro, la fuga dei giovani all'estero costa all'Italia 14 miliardi di euro l'anno

Sempre più giovani decidono di cercare lavoro all'estero e i flussi crescenti di emigrazione giovanile producono una perdita di capitale umano pari all'1% del PIL ogni anno

La fuga dei giovani all'estero costa all'Italia 14 miliardi di euro l'anno.
La fuga dei giovani all'estero costa all'Italia 14 miliardi di euro l'anno. Foto: ANSA/GIORGIO ONORATI ANSA

ROMA - La fuga dei giovani all'estero, causata dalla mancanza di lavoro, costa all'Italia un punto di Pil all'anno, pari a circa 14 miliardi di euro. In sette anni il fenomeno ha subito un'accelerazione impressionante: si è passati dai 21 mila emigrati under 40 del 2008 ai 51mila del 2015. E' la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria che ha avvertito: «la bassa occupazione giovanile è il vero tallone d'Achille del sistema economico e sociale italiano». I flussi crescenti di emigrazione producono una perdita di capitale umano stimata - ha calcolato il Csc - in un punto di Pil all'anno, abbassando così il potenziale di sviluppo. Questo «rappresenta una vera e propria emergenza».Per Confindustria l'inadeguato livello dell'occupazione giovanile sta producendo «gravi conseguenze permanenti sulla società e sull'economia dell'Italia, sotto forma di depauperamento del capitale sociale e del capitale umano del Paese». L'Italia ha tassi di occupazione giovanili drammaticamente ridotti, specie per gli under 30.

Troppi giovani disoccupati nel Belpaese
Nel 2016 un sesto dei 15-24enni era occupato (16,6%), contro poco meno della metà in Germania (45,7%) e quasi un terzo nella media dell'Eurozona (31,2%). Tra i 25-29enni il tasso di occupazione italiano balza al 53,7%, ma il divario rispetto agli altri paesi euro si amplia, da 14,6 a 17,1 punti percentuali. La posizione relativa dell'Italia comincia a migliorare nella fascia di età immediatamente successiva (30-34 anni), con il tasso di occupazione al 66,3%, 10 punti sotto alla media dell'Eurozona. Dal 2008 al 2015, periodo in cui il tasso di disoccupazione in Italia è passato dal 6,7% all'11,9% (dal 9,8% al 18,9% per gli under 40), hanno spostato la residenza all'estero 509mila italiani: di questi, circa 260mila avevano tra i 15 e i 39 anni, il 51,0% del totale degli emigrati, un'incidenza quasi doppia rispetto a quella della stessa classe di età sulla popolazione (28,3%).

L'Italia ha perso 14 miliardi di euro solo nel 2015
Considerando che la spesa familiare per la crescita e l'educazione di un figlio, dalla nascita ai 25 anni, può essere stimata attorno ai 165 mila euro, è come se l'Italia, con l'emigrazione dei giovani, in questi anni avesse perso 42,8 miliardi di euro di investimenti in capitale umano. Per il solo 2015, con un picco di oltre 51mila emigrati under 40 (dai 21mila del 2008), la perdita si aggira sugli 8,4 miliardi. A questi va aggiunta la perdita associata alla spesa sostenuta dallo Stato per la formazione di quei giovani che hanno lasciato il Paese: 5,6 miliardi se si considera la spesa media per studente dalla scuola primaria fino all'università. In totale 14 miliardi nel 2015.