12 gennaio 2025
Aggiornato 20:30
Equilibri instabili

Andrea Agnelli sta per essere ceduto dagli Elkann?

Gigi Moncalvo, scrittore e giornalista, racconta la lotta tra gli Elkann e Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus perderà il posto qualora non vincesse lo scudetto?

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli Foto: ANSA

TORINO - Diceva Giampiero Boniperti, storico centravanti e presidente della Juventus: "Nella nostra società, l'unica cosa che conta è vincere». Parole che l'ultimo rampollo della famiglia Agnelli deve conoscere molto bene, alla luce di quanto sta avvenendo nella sua famiglia. Il suo destino professionale, e non solo, dipende quindi dai risultati sportivi di un club che quest'anno fatica più di quanto si pronosticasse.

L'eredità dell'Avvocato
Quattordici anni fa moriva Giovanni Agnelli, meglio conosciuto come l’Avvocato: anche se la professione forense non l’ha mia esercitata. Dopo di lui se ne andò anche il fratello Umberto, lasciando l’intero gruppo Fiat nelle mani di Sergio Marchionne e dei due fratelli Elkann, John e Lapo. Sullo sfondo è rimasto l’unico rampollo che porta ancora il cognome Agnelli, il figlio di Umberto, Andrea, oggi presidente della Juventus.

Perché l’unico Agnelli rimasto non ha il potere dei due Elkann?
Strano destino quello di Andrea: sempre rimasto all’ombra dei due cugini, figli dello scrittore Alain e discendenti quindi di una facoltosa e potente famiglia ebrea, deve il suo ingresso nel mondo della notorietà grazie alle prodezze di Antonio Conte, l’allenatore che ha ricostruito una squadra di calcio reduce dallo scandalo di Calciopoli. Cinque scudetti consecutivi, una finale di Champions persa contro il Barcellona di Messi, e conti quasi in ordine; questi i risultati di una società sportiva che pareva sull’orlo del baratro: risultati che però non hanno catapultato Andrea nell’empireo mondo di coloro che le sorti della Fiat, e quindi dell’Italia, le fanno. La domanda è legittima: come mai l’unico Agnelli rimasto non ha il potere, se non ancora di più, dei due Elkann? La questione diventa dirimente alla luce del fatto che la famiglia Agnelli sta perdendo la presa su Fca, ormai proietatta su logiche sempre più vaste, che annacquano il controllo della famiglia fondatrice. Presto gli Agnelli potrebbero vedere centrati i loro affari prettamente sul piano sportivo, ultimo retaggio di ciò che fu il loro impero industriale.

Gigi Moncalvo racconta gli Agnelli
In una intervista rilasciata a Radio Radio, Gigi Moncalvo, giornalista e scrittore, autore tra gli altri dei libri «I lupi & gli Agnelli» e «Agnelli segreti», oltre che del recente «I Caracciolo: misteri e figli segreti di una grande dinastia italiana», ha raccontato la recente dinasty degli Agnelli. "C’è una cosa che ha creato una frattura profonda, cioè il fatto che Andrea abbia lasciato la moglie e due bambini e si sia messo con questa ragazza turca, e soprattutto che lei aspetti un figlio. Questo, da parte di John e soprattutto da parte di sua moglie Lavinia, ha determinato una guerra interna, tanto che Andrea si trova a subire una serie di smacchi, che lui sopporta pazientemente, anzi stoicamente, ma determinano situazioni incredibili». E prosegue: "Alla prima occasione che dovesse capitare - positiva, negativa o inventata - cercheranno di farlo fuori".

L'autoinvestitura di Andrea
Andrea sta assumendo, negli interventi che fa di recente, una sorta di autoinvestitura come dirigente calcistico internazionale. Perché succede questo? Il 15 aprile scorso c’era da rinnovare il cda della Ferrari e Andrea aveva avanzato la propria candidatura, sostenendo: "Ritengo di poter dare il mio contributo, visto che ho vinto tanto nello sport con la Juventus». "Per spregio nei suoi confronti - prosegue Moncalvo, "e perché porta il cognome Agnelli (mentre John si chiama Elkann), hanno inventato una situazione diversa e hanno messo nel cda Lapo. Basta che andiate a leggere il codice di disciplina della Ferrari per capire che Lapo ha violato almeno una dozzina di articoli di quel codice. E ora devono fare fuori Lapo dal cda della Ferrari a causa dei suoi comportamenti: sul mercato americano, sulla Borsa eccetera, ci sarebbero reazioni negative, soprattutto se venisse condannato per i recenti fatti di New York. Quindi ora c’è il problema di togliere Lapo da lì».