19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Crisi Mps

Mps, da conversione bond è atteso un miliardo. Ma non c'è nessun piano B

Il Monte Paschi si aspetta dalla conversione dei bond subordinati in azioni alla pari un miliardo di euro mentre il costo del piano di salvataggio dovrebbe aggirarsi sul mezzo miliardo. Nel frattempo prosegue la raffica di vendite per il bond 2008

ROMA – Monte Paschi stima di raccogliere circa 1.043 milioni di euro dall'offerta di acquisto dei bond subordinati e dalla loro successiva conversione in nuove azioni dell'istituto senese. Mentre il costo lordo dell'operazione di salvataggio di Mps sarà pari a 448 milioni di euro. E' quanto comunica la banca nella nota integrativa richiesta dalla Consob. Ma l'istituto fa anche sapere che non esiste un piano B, nel caso in cui questo non andasse in porto. E l'agenzia di rating Fitch ha declassato la «viability», cioè l'affidabilità dell'istituto.

Leggi anche "Mps, la grande fuga dal bond subordinato 2008: i risparmiatori scappano"

Mps si aspetta dalla conversione in bond 1mld di euro
Mps stima di raccogliere 1.043 milioni di euro dall'offerta di acquisto dei bond subordinati e dalla successiva conversione dell'importo in nuove azioni Mps alla pari. Lo spiega la Banca nelle integrazioni richieste dalla Consob sui punti all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria convocata per domani. L'offerta riguarda bond subordinati per un valore nominale di 4,289 miliardi di euro e la banca più antica del mondo si attende una adesione al 57% dai bondi perpetui (At1) corrispondente a un corrispettivo di 221 milioni, al 34% dal bond subordinati Lower Tier2 corrispondente a un corrispettivo di 614 milioni, al 10% dai subordinati Upper Tier2 corrispondente a un corrispettivo di 208 milioni.

Leggi anche "Perché Mps si gioca tutto con la conversione di 11 bond in azioni alla pari"

Il piano di salvataggio costa mezzo miliardo di euro
Mentre i costi vivi dell'operazione di risanamento del Monte Paschi saranno pari a 448 milioni di euro. Nel dettaglio: l'aumento di capitale costa 170 milioni, la cartolarizzazione 69 milioni, la conversione dei bond subordinati 22 milioni, il Piano industriale 2 milioni, altre voci 6 milioni, poi altri179 milioni relativi a cartolarizzazione-perdita di due prestiti subordinati. La tranche junior della cartolarizzazione delle sofferenze, la cosidetta tranche equity, da 1.583 milioni che sarà sottoscritta da Mps e distribuita agli azionisti «è attualmente oggetto di valutazione da parte di un perito esterno».

Leggi anche "Un affare che vede solo Renzi: Monte Paschi Siena"

Raffica di vendite per il bond subordinato 2008-2018
«Le stime preliminari incluse nei prospetti consolidati conducono a un fair value di 427 milioni di euro, che tuttavia potrebbe discostarsi rispetto alla valutazione finale che il perito rilascerà»: è quanto scrive Mps nella nota integrativa richiesta dalla Consob. Intanto i Bond-people di Mps, i piccoli risparmiatori che hanno puntato sul bond subordinato Mps 2008-2018, continuano a vendere il titolo. Sulla piattaforma DDT il prezzo del bond segna un nuovo minimo a 58,5 euro e il rendimento lordo a scadenza supera il 40%. I volumi scambiati continuano a essere abbastanza sostenuti pari a 1,3 milioni: corrispondenti a 772mila euro.

Fitch declassa l'affidabilità del Monte Paschi
La Banca ha spiegato nella nota integrativa diffusa stamattina che si aspetta per questo titolo un livello di adesione per circa 206 milioni nominali, pari al 10% dell'offerta complessiva (2,06 miliardi). Nel frattempo è stato diffuso il verdetto dell'agenzia di rating Fitch, che ha confermato i rating sul debito a breve e lungo termine di Mps rispettivamente B- e B. Si tratta di livelli «non investment grade». Viene però abbassato il rating di «viability (affidabilità)» che scende da CCC a C, l'ultimo gradino prima che si manifesti l'incapacità dell'emittente di far fronte ai propri impegni (viability rating f). La «viability» rappresenta l'affidabilità intrinseca del debitore e la sua probabilità di fallire. Per fallimento si intende non solo l'incapacità di ripagare i debiti, ad esempio sulle obbligazioni senior, ma anche la necessità di un intervento esterno di supporto o di imporre perdite agli obbligazionisti subordinati per restaurare l'affidabilità dell'istituzione.