25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Nuove rivelazioni esplosive

Usa, Trump spiato dal team di Obama? Ecco chi ci sarebbe dietro

Mentre Obama è rintanato in una località esotica a scrivere la sua biografia (dietro milionario contratto con la Penguin), nuove rivelazioni potrebbero giungere a rompere la sua quiete

WASHINGTON - Mentre Donald Trump è sotto inchiesta dall'Fbi a causa dei suoi presunti rapporti con la Russia e spunta un incontro alle Seychelles tra i rappresentanti di Putin e Trump, quasi nessuno parla della questione direttamente correlata a tale vicenda: l'attuale presidente Usa è stato intercettato o spiato volontariamente dalla passata amministrazione?

Spunta il nome di Susan Rice
Ufficialmente le smentite sono arrivate, ma il quadro è piuttosto complesso. Nelle ultime ore, infatti, sulla stampa americana ha fatto capolino il nome di Susan Rice, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Barack Obama. Proprio la Rice sarebbe la persona che avrebbe dato seguito alle preoccupazioni espresse da Obama. Ci sarebbe lei, insomma, dietro ai presunti atti di spionaggio messi in pratica ai danni di Trump. 

I nomi del transition team
La notizia spunta su Dagospia, ma non solo. Anche la Fox, citando «molteplici fonti», comincia ad occuparsi della controversa vicenda, e fornisce una prima ricostruzione dei fatti. La Rice avrebbe cioè chiesto di svelare i nomi del transition team di Trump agli ufficiali che lo tenevano sotto sorveglianza. Secondo l'emittente di simpatie repubblicane, i nomi sarebbero quindi stati fatti pervenire in parte al National Security Council, in parte al Dipartimento della Difesa, quindi all'allora capo dell'intelligence James Clapper e all'allora numero uno della Cia John Brennan. I nomi sarebbero emersi dalle conversazioni telefoniche intercettate di Trump, e da quelle dei suoi familiari.

Spionaggio lungo un anno
Il quadro che si profila, insomma, è abbastanza fosco. Anche perché l'operazione messa in atto dall'amministrazione Obama sarebbe iniziata ben prima della fase di transizione: la Fox parla addirittura di un periodo lungo oltre un anno. L'altra ipotesi, diffusa dal Wall Street Journal, è che la Rice abbia spifferato i nomi dei convolti in intercettazioni accidentali.

Un'ombra su Obama
Comunque siano andati precisamente i fatti, la vera rivelazione riguarda il coinvolgimento della Rice, che, se fosse confermato, getterebbe un'ombra scura sul curriculum dell'ex Presidente democratico, da alcuni tanto rimpianto. Sarebbe dunque lei l'alto esponente del Governo a cui, pur senza farne il nome, Devin Nunes, presidente della commissione Intelligence della Camera, ha fatto riferimento in passato. Il tutto, grazie alla collaborazione fornita da due collaboratori importanti della Rice, che hanno deciso di rompere il silenzio.

Guai in vista per l'ex Presidente?
La smentita della diretta interessata è già arrivata: la Rice ha negato di essere mai stata coinvolta in qualsivoglia operazione di spionaggio. Ma il dubbio aleggia, e rischia di trasformarsi in uno scandalo pronto a investire l'ex Presidente degli Stati Uniti. E di rompere la quiete che Obama si sta godendo rintanato in una favolosa località esotica, dove sta soggiornando per scrivere le sue memorie a seguito di un contratto milionario con la casa editrice Penguin.