29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Riforma delle pensioni

Pensioni, tutte le novità di Renzi: dall'Ape flessibile al «cumulo» dei contributi

Il piano pensioni del governo Renzi è quasi pronto e prevede sette misure importanti: l'Ape flessibile, l'aumento delle pensioni minime, le novità per i lavoratori precoci e i lavori usuranti, il nodo della quattordicesima, la tax area e il cumulo dei contributi

Tutte le novità che riguardano la Riforma della pensioni.
Tutte le novità che riguardano la Riforma della pensioni. Foto: Shutterstock

ROMA – Il piano del governo Renzi per le pensioni è quasi pronto e aspetta di essere inserito nella prossima Legge di Stabilità. Il pacchetto previdenza costerà allo Stato circa due miliardi di euro e prevede almeno sette misure tutt'ora allo studio dell'Esecutivo. Ecco le novità più importanti.

Il piano pensioni del governo Renzi
Il Governo è tornato al lavoro dopo la pausa estiva e si prepara a sfornare la Riforma delle pensioni, che dovrà essere inserita nella Legge di Bilancio del 2017. L'Esecutivo sta preparando un pacchetto previdenza da due miliardi di euro con almeno sette misure importanti, rivolte sia ai pensionandi che ai pensionati. Domani riprenderà anche il dialogo con i sindacati. Allo studio del Governo ci sono le novità che riguardano: l'Ape, le pensioni minime, i lavoratori precoci, i lavori usuranti, la tax area e la ricongiunzione dei contributi versati in fondi distinti.

  • Anticipo pensionistico
    La novità più importante riguarda l'anticipo pensionistico (l'Ape), che dovrebbe diventare «flessibile». Significa che le soluzioni per lasciare anticipatamente il proprio posto di lavoro saranno adottate su misura e ciascuno potrà scegliere liberamente quanto chiedere di anticipo: un terzo, la metà o il 100% del proprio assegno previdenziale. Ricordiamo, però, che l'Ape è rivolto esclusivamente ai lavoratori dipendenti nati tra il 1951 e il 1953, ma dovrebbe essere esteso anche ai lavoratori autonomi e statali.
  • Le pensioni minime
    Il Governo Renzi vorrebbe alzarle e dare respiro alle fasce economicamente più deboli della popolazione. La conferma è arrivata dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenuto durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio: «Faremo il massimo. Bisogna tenere conto della contabilità pubblica e delle compatibilità», ha detto il ministro sottolineando che l'aumento delle pensioni minime verrà realizzato anche attraverso l'aumento della quattordicesima e altre misure al vaglio dell'Esecutivo.
  • Lavoratori precoci
    Importanti novità in arrivo anche sul fronte dei lavoratori precoci, cioè quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età. Costoro potrebbero ricevere uno sconto di 4/6 mesi (per raggiungere i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia) per ogni anno di lavoro effettuato prima di aver compiuto i 18 anni di età. Tuttavia, il rischio è che  restino esclusi dal bonus del Governo tutti coloro che non abbiano completato un anno intero di contributi durante l'attività lavorativa realizzata prima dei 18 anni oltre a quelli - numerosissimi -che invece lavoravano in nero.
  • Lavori usuranti
    Sul fronte dei lavori usuranti, invece, diverse sono le misure in cantiere per consentire l'uscita anticipata dal lavoro. Innanzitutto è prevista l'eliminazione degli incrementi dei requisiti legati all’aumento dell’aspettativa di vita. Poi è in programma la cancellazione delle cosiddette «finestre di uscita» che di fatto producono un ulteriore slittamento dell'età pensionabile. E dovrebbe essere confermato il limite dei sette anni di svolgimento dell'attività usurante per aver diritto alle regole di vantaggio della categoria.
  • Il nodo quattordicesima
    Le ipotesi al vaglio dell'Esecutivo per quanto riguarda la quattordicesima al momento sono due: la prima è quella di aumentare l'importo della quattordicesima (come vorrebbe il Governo), la seconda è quella di estenderne la platea (come vorrebbero i sindacati). La manovra costerebbe alle casse dello Stato almeno 800 milioni all'anno per portare a 1000 euro l'assegno a circa un milione e mezzo di pensionati in più. Come avevamo già avuto modo di ricordare, oggi la quattordicesima spetta solo a chi non supera i 10mila euro lordi all'anno, ma la soglia sarebbe alzata a 13mila arrivando così a un totale di 4 milioni di beneficiari.
  • Tax area e ricongiunzione dei contributi
    Infine, il Governo sta valutando anche la possibilità di estendere il raggio d’azione della no-tax area per i pensionati. E quella di poter assicurare il ricongiungimento dei contributi versati nella gestione privata e in quella pubblica senza ulteriori oneri per i lavoratori, mentre ora possono essere richieste decine di migliaia di euro. Si tratta del cosiddetto «cumulo» dei contributi. Naturalmente, però, il governo Renzi dovrà fare i conti con la famosa storiella della coperta troppo corta. Le risorse disponibili per il piano pensioni sono limitate e coincidono con i due miliardi previsti per il pacchetto previdenza. Ma solo per effettuare gli interventi in programma sull'Ape e sulla quattordicesima servirebbero almeno un miliardo e 300 milioni di euro.