Colpo di Stato fallito in Turchia, cosa rischiano Unicredit e i risparmiatori italiani
Le ripercussioni del colpo di Stato fallito in Turchia potrebbero raggiungere anche due banche europee particolarmente esposte nei confronti di Ankara, e perfino i portafogli dei risparmiatori italiani. Ecco perché
ROMA – Il fallito golpe in Turchia potrebbe costare caro a due banche europee e ad alcuni risparmiatori italiani. La spagnola BBVA e Unicredit, infatti, sono particolarmente esposte nei confronti di Ankara. E il bond di Banca Imi in Lira Turca potrebbe rivelarsi un pessimo affare per molti investitori connazionali.
Il colpo di Stato fallito
Il golpe dell'esercito turco è fallito, ma le conseguenze del colpo di Stato hanno già varcato i confini nazionali. Nel giro di 48 ore il paese è passato da una presunta normalità all'incubo di una guerra civile per poi tornare a uno stato di calma apparente. Durante questo breve lasso di tempo, la lira turca è stata soggetta ad ampie fluttuazioni e la Turchia è diventata il peggiore incubo di due banche europee e molteplici risparmiatori italiani, che su di essa avevano deciso di investire.
BBVA e Unicredit sono molto esposte nei confronti di Ankara
Appena si è diffusa la notizia del golpe, la lira turca è arrivata a perdere fino al 5% del suo valore, per poi recuperare terreno questa mattina. Erdogan ha assicurato che «non è successo niente» e che «non lascerà il paese» perché il suo potere è «saldo», ma lontano da Ankara BBVA e Unicredit tremano al pensiero di quel che potrebbe accadere al di là del Bosforo. Le due banche europee, infatti, sono particolarmente esposte nei confronti di Ankara. L'istituto spagnolo detiene il controllo del 40% di Garanti Bank – che ha sede a Istanbul – e quello italiano possiede circa il 41% di Yapi Kredit Bank.
Garanti Bank e Yapi Kredit Bank
Come si legge sul sito di Piazza Gae Aulenti, Yapi Kredit Bank attualmente rappresenta la quarta banca privata della Turchia per dimensioni, con un attivo consolidato di 76,2 miliardi di euro. I prestiti erogati da Garanti Bank e Yapi Kredit Bank alle imprese e alle famiglie turche concorrono a determinare oltre il 10% dei profitti delle due banche europee, ma ora questi guadagni sono a rischio a causa delle tensioni geopolitiche del paese e delle ripercussioni sui mercati finanziari. Sarebbe un altro duro colpo per Unicredit, che ha appena ceduto il 10% di Fineco e si appresta a fare lo stesso con Pekao per stabilizzare la sua situazione patrimoniale.
Cosa rischiano i risparmiatori italiani
Ma anche i risparmiatori italiani tremano per le sorti della lira turca. Banca Imi ha concluso recentemente il collocamento di una obbligazione molto invitante (prima del golpe) proprio nella valuta di Ankara. Il bond italiano (codice Isin XS1435073785 sul sito di Borsa Italiana) in lira turca ha una durata ridotta, pari ad appena due anni, e un rendimento decisamente appetibile in questi tempi di tassi bassi: 9,15% fisso l'anno. Molti investitori hanno perciò deciso di acquistarlo leccandosi i baffi, ma ora potrebbero pagare molto cara la loro cupidigia. Il problema di questa obbligazione, infatti, è che non è in euro, ma in valuta turca, e a seguito dei recenti avvenimenti che si sono svolti nel paese, il rischio è che i redimenti del bond in questione vengano addirittura azzerati. Nell'ultimo anno, infatti, la valuta di Ankara ha perso circa il 13% contro l’Euro. Se l'Euro dovesse guadagnare ancora più del 9% sulla Lira Turca, quei bond diventerebbero carta straccia trasformandosi addirittura in una perdita secca.
- 15/07/2017 Turchia, un anno fa il fallito golpe contro Erdogan: da allora un Paese-carcere con 50mila epurazioni
- 12/05/2017 Turchia, 57 arresti per il fallito golpe negli ambienti della Borsa
- 02/05/2017 Erdogan minaccia l'Europa: se il negoziato non procede la Turchia dirà addio all'Ue
- 26/04/2017 Turchia, arrestati oltre mille sostenitori di Gulen