Bce, oggi è il giorno dei corporate bond. Cosa succede ora?
Al via la fase 3 del quantitative easing, ma i primi dati saranno pubblicati solo nel resoconto del 21 giugno. Dei futuri acquisti della Bce sarà noto esclusivamente l'International Securities Identification Number per garantire gli obblighi di segretezza ed evitare distorsioni di mercato
ROMA - Scatta oggi pienamente la "fase 3" del Quantitative Easing della Bce, con l'ampliamento del piano di acquisti alle obbligazioni di società non bancarie (corporate sector purchase programme, o Cspp). Oltre ai titoli di Stato, la Bce fa già incetta di bond di emittenti private. Ma finora unicamente attingendo ad alcune particolari tipologie di titoli relativamente solidi, obbligazioni garantite e Abs, titoli legati ad un asset. Peraltro unicamente emessi da banche, su cui ha il potere di vigilanza.
Via libera alla fase 3 del QE
In base a quanto deciso a marzo, con il nuovo potenziamento del Qe, l'Eurosistema spingerà il suo intervento ancora più in là nei confini del mercato, potendo effettuare shopping di obbligazioni dei settori più svariati. Un primo resoconto generale di quanto rastrellato arriverà dal resoconto settimanale sugli acquisti, che viene inserito nei dati sul bilancio.
I primi dati nel resoconto del 21 giugno
Si potrà avere così una misura precisa sul contributo di questo nuovo braccio del Qe, il Cspp, al target mensile di acquisti di titoli, che sempre a marzo era stato alzato a 80 miliardi di euro dai precedenti 60 miliardi. Ma dato che il Cspp parte un mercoledì e che il "settlement" delle relative operazioni potrebbe richiedere un paio di sedute, i primi numeri potrebbero arrivare solo nel resoconto di bilancio di martedì 21 giugno, invece del 14.
Gli acquisti della Bce
Per quanto riguarda esattamente cosa la Bce acquisterà - coordinando le operazioni materialmente effettuate dalle Banche centrali nazionali «in modo da garantire l'unitarietà della politica monetaria», come recita il regolamento appena emanato - la questione si fa più complessa. Le Banche centrali nazionali effettueranno acquisti sui titoli nei rispettivi ambiti «territoriali» e indicheranno quali emissioni hanno rilevato su base settimanale, la Bce fornirà l'elenco completo ma solo con un consistente ritardo.
l'International Securities Identification Number
Il primo elenco di titoli rilevati arriverà solo il 18 luglio, per poi essere aggiornato su base settimanale. Peraltro la Bce non specificherà esattamente i nomi delle emittenti, ma fornirà un dato tecnico sulle obbligazioni rilevate, l'International Securities Identification Number (Isin) dal quale si può risalire all'emittente. Si tratta di qualcosa di molto simile ai codici Iban. I codici Isin iniziano con due lettere per il Paese dell'emittente (come IT per l'Italia) e sono seguiti da una serie di numeri. Non verrà però precisato l'ammontare relativo ai singoli bond rilevati.
Gli obblighi di segretezza
E il programma della Bce prevede degli obblighi di segretezza anche a carico di coloro che vedono alla stessa i bond societari da loro posseduti. Queste «controparti» potranno infatti solo riferire che la Bce ha effettuato acquisti di titoli su un dato raggruppamento (come l'energia) e su una determinata scadenza, posto che il Cspp può puntare a titoli la cui maturazione spazia da 6 mesi a 30 anni.
Molta cautela per evitare distorsioni di mercato
Tutte queste cautele appaiono chiaramente legate alla volontà di evitare distorsioni di mercato. Tenendo presente che a differenza di quanto avviene sui titoli di Stato, in cui la Bce può acquistare emissioni solo già in circolazione (sul mercato secondario per non incappare nel divieto di finanziamento dei debiti pubblici) sui bond societari potrà muoversi già alle aste di emissione. Peraltro, anche se successivamente il titolo dovesse subire declassamenti di rating tali da farlo uscire dai requisiti minimi di ammissibilità per gli acquisti, la Bce non sarà obbligata a venderlo.
(fonte Askanews)
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