Il petrolio vola verso quota 50 dollari, ma cosa succede in Basilicata?
Il prezzo del petrolio ha ripreso a salire e la Basilicata è il texas italiano del greggio. Dovrebbe essere una buona notizia per l'economia nazionale, ma alcune criticità affliggono il mercato del lavoro locale ed è in corso un vero e proprio spopolamento della Val d'Agri
ROMA – Il petrolio rimbalza e la tendenza dei prezzi si capovolge. Dall'eccesso di offerta si passa all'eccesso di domanda e le quotazioni del greggio ora tornano a salire. Gli analisti avvertono che è presto per levare in alto i calici, ma intanto quali ricadute economiche stanno investendo il territorio della Basilica?
Cosa sta succedendo al prezzo del petrolio
Ci siamo. Il prezzo del petrolio torna a salire come non succedeva da tempo. Dopo due anni la tendenza si capovolge e possiamo assistere a un cambio di passo che vale un incremento dell'1,3% sul prezzo del greggio. Nel mese di maggio la domanda di petrolio salirà, mentre la produzione si sta riducendo e questo – come da manuale – sta già facendo lievitare il prezzo del bene, che pure dovrebbe continuare a salire in virtù delle leggi del mercato: secondo Goldman Sachs, nel quarto trimestre del 2016 si arriverà a un deficit di 400 milioni di barili al giorno.
La Basilicata è il texas italiano del greggio
Sul piano internazionale, comunque, la questione appare complessa e gli analisti invitano alla prudenza. E' ancora presto per levare i calici, perché il prezzo del greggio potrebbe riservare altre sorprese. Intanto, però, la produzione del petrolio continua tra alti e bassi, e in Basilicata è localizzato il più grande giacimento in terraferma a livello europeo. Il 70% del petrolio estratto in Italia arriva dalla Val d'Agri, tra i monti Sirino e Volturino, e la produzione è destinata ad aumentare. Ma quali ripercussioni economiche sta determinando a livello locale?
Le royalties
Uno dei punti più controversi sulla questione riguarda le royalties, cioè le percentuali sugli utili dovute dalle compagnie petrolifere alle Regioni che ospitano le attività estrattive. Secondo Davide Bubbico, ricercatore in Sociologia economica presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell'Università di Salerno, fino al 2014 Regione e comuni della Basilicata hanno incassato per le royalties circa un miliardo e 340 milioni, più 250 milioni derivanti dal bonus benzina (3% aggiuntivo): un gruzzolo non indifferente, ma destinato a ridursi considerevolmente nel 2015 a causa del dimezzamento del prezzo del barile. Queste risorse sarebbero dovute andare in buona parte al Programma Operativo Val d’Agri (POVA) della Regione Basilicata, ma ad oggi non risultano essere state impiegate completamente come da programma.
Le criticità del mercato del lavoro locale
Il programma in questione aveva lo scopo di promuovere l'occupazione locale, ma le misure adottate finora hanno permesso di garantire solo pochi nuovi occupati in più rispetto alle aspettative, e solo a parziale compensazione delle perdite occupazionali che si sono verificate sul territorio negli ultimi anni. Il mercato del lavoro locale, infatti, presenta delle notevoli criticità che sono intrinsecamente connesse anche alla natura periodica degli investimenti in loco. I dati del Centro per l'Impiego di Villa D'Agri parlano chiaro: dal 2008 al 2015 solo la componente maschile dei disoccupati è passata da 1700 a 2900.
Lo spopolamento della Val d'Agri
Il surplus di offerta di lavoro locale poco qualificata non riesce a trovare soddisfazione nell'economia territoriale, monopolizzata dalle lobby petrolifere. Un altro dato inoltre ci sembra di particolare rilevanza. La Val d'Agri, nonostante sia stata definita il Texas italiano del greggio, sta perdendo i suoi abitanti. Dal 2002 al 2014 la popolazione si è ridotta di circa 4mila unità. Sebbene la tendenza sia in linea con quella regionale, la riduzione della popolazione in corso in Val d'Agri risulta tuttavia molto più intensa rispetto alle zone circostanti. Alla luce di questo vigoroso spopolamento in atto, evidentemente né l'oro nero, né le royalties né gli effetti della spesa pubblica - che dovrebbe essere cresciuta grazie ad esse - hanno fatto molto per migliorare le prospettive occupazionali ed esistenziali nella Basilicata Saudita.
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