19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
dopo le accuse del ministro tedesco

BCE, Weidmann e Sapin bacchettano la Germania: «L'autonomia di Draghi non si discute»

In soccorso del presidente della Bce, oggi sono intervenuti sia il presidente della Bundesbank che il ministro delle finanze francese

Mario Draghi.
Mario Draghi. Foto: Shutterstock

ROMA - Dopo le critiche arrivate dai politici tedeschi sull'operato di Mario Draghi, a favore l'indipendenza della banca centrale europea dalla politica e a supporto del suo presidente sono intervenuti Jen Weidmman, il presidente della Bundesbank, e Michel Sapin, il ministro delle Finanze francese.

Weidmman in soccorso di Draghi
Dopo la frase incriminata pronunciata dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, contro l'operato del presidente della BCE, in soccorso di Mario Draghi oggi arriva l'intervista di Jens Weidmman al Financial Times, il presidente della Bundesbank e membro del Governing Council della Bce, che è considerato uno dei maggiori critici della attuale politica monetaria della Bce. «Non è strano per i politici formulare una loro opinione sulla politica monetaria, ma noi siamo indipendenti», spiega Weidmann.

Anche Sapin contro Schaeuble
«Il mandato della Bce è la difesa della stabilità dei prezzi e una politica monetaria espansiva è appropriata alle attuali circostanze», sottolinea il presidente della Bundesbank. E non è il solo ad aver fatto in queste ore un passo in direzione di Draghi. Dopo il sostegno alla politica della Bce espresso da Jens Weidmann, infatti, arriva anche quello del ministro delle finanze della Francia, Michel Sapin.

La Germania non deve perdere le sue buone abitudini
Parlando a Parigi con i giornalisti, il titolare delle finanze transpalpine ha detto che la Germania «non deve perdere la sua buona abitudine a rispettare la politica monetaria della Bce», riporta l'agenzia Market News International. Sapin ha riconosciuto come ci sia un dibattito globale sugli effetti determinati dal mantenimento di bassi tassi di interesse per un lungo periodo ma «ovviamente nel contesto odierno, bassi tassi sono estremamente utili, se non indispensabili alla ripresa economica».