19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
è stato pubblicato il verbale

BCE, dissidi nel Consiglio: qualcuno voleva agire subito, ma bisognerà aspettare marzo

Nel Consiglio Bce di gennaio si è stabilito di attendere marzo per "rivedere ed eventualmente riconsiderare la linea di politica monetaria", ma non tutti erano d'accordo

ROMA - Vi sono state posizioni divergenti, al Consiglio direttivo della Bce del 21 gennaio scorso, sul da farsi in merito agli accresciuti rischi che gravano su ripresa economica e inflazione eccessivamente debole nell'area euro. Qualcuno, nel direttorio, avrebbe preferito «agire preventivamente» piuttosto che aspettare il Consiglio che si svolgerà a marzo, come poi è stato deciso, per riesaminare la situazione e decidere se intervenire. Come di consueto, il verbale dell'ultima riunione pubblicato dall'istituzione non specifica né chi, né quanti hanno proposto alternative.

Le fazioni nel Consiglio Direttivo della BCE
«E' stato sostenuto - si legge - che in una situazione in cui prevalgono i rischi di indebolimento, e in cui stanno emergendo nuovi rischi, sarebbe preferibile agire preventivamente, tenuto conto dei rischi venuti in essere, piuttosto che aspettare che tutti i rischi si materializzino pienamente». A questa tesi qualcun'altro ha risposto (le minute omettono sempre specificare chi o anche solo quanti) «mettendo in guardia dall'adottare un approccio esplicitamente basato sui rischi, guidato prevalentemente da motivi di cautelarsi, data la difficoltà che si sarebbe poi nel valutare, concordare e comunicare sulla scia dei rischi».

L'obiettivo (a rischio) della stabilità dei prezzi
Secondo il resoconto, altre discussioni e divergenze hanno riguardato le valutazioni se si stia già assistendo ad «effetti secondari» di bassa inflazione e caduta dei prezzi del petrolio: ovvero a ripercussioni su dinamiche salariali o attese del pubblico sulla futura inflazione. Se questi elementi iniziassero a indebolirsi, dal punto di vista della Bce la situazione si complicherebbe. Il suo obiettivo di «stabilità dei prezzi", in base al mandato che le viene attribuito dai trattati europei, è quantificato in un caro vita inferiore ma vicino al 2 per cento.

Prospettive allarmanti
Attualmente l'inflazione fluttua poco sopra lo zero. Tuttavia nel giudicare il quadro, più che all'immediato la Bce guarda alle prospettive di medio periodo. E in questa ottica eventuali peggioramenti delle dinamiche salariali o delle attese di inflazione del pubblico sarebbero molto allarmanti. Perché allontanerebbero le speranze di far risalire la dinamica dei prezzi ai valori obiettivo, tramite le misure monetarie adottate.

La decisione: aspettare marzo
Ad ogni modo, anche alla luce di queste divergenze di vedute, nel Consiglio Bce di gennaio si è stabilito di attendere marzo per «rivedere ed eventualmente riconsiderare la linea di politica monetaria", e nel frattempo di procedere ad ulteriori analisi per valutare sia la situazione stessa, sia gli effetti concreti delle misure di stimolo già approntate, sia la potenziale efficacia di quello che l'istituzione potrebbe ulteriormente schierare.

Weidmann contro Draghi
Nel Consiglio siedono tutti i governatori delle banche centrali dell'area euro, più il presidente Mario Draghi e i cinque componenti del Comitato esecutivo. E' circostanza nota da tempo che il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, appoggiato spesso da una fronda minoritaria di altri governatori tende a osteggiare il rafforzamento delle misure di stimolo portato avanti da Draghi.

Il QE procede al ritmo di 60miliardi al mese
Questo però non ha impedito che alla fine la Bce si imbarcasse, dal marzo 2015, in un programma di quantitative easing vero e proprio, basato su acquisti diretti di titoli di Stato che procede al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Proprio oggi, in una lettera di risposta ad un eurodeputato, Draghi ha ribadito che «il Consiglio direttivo monitorerà attentamente l'evoluzione delle prospettive di stabilità dei prezzi e, se opportuno, ha la volontà e la capacità di agire avvalendosi di tutti gli strumenti disponibili, nell'ambito del suo mandato, per mantenere un grado di accomodamento monetario appropriato».

(Fonte Askanews)