18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Unimpresa lancia l'allarme

Conti pubblici, La macchina statale ci costa sempre di più

Lo Stato ha già speso 18 mld in più rispetto a un anno fa e senza una vera spending review il taglio delle tasse resterà un miraggio

ROMA (askanews) - Nessun taglio tangibile al bilancio statale e, «anzi, la macchina pubblica costa sempre di più». Lo sostiene il centro studi di Unimpresa, secondo cui «la spesa dello Stato nel primo semestre è aumentata di quasi 18 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, con una crescita superiore al 7%: in media, dalle casse pubbliche quest'anno ogni mese escono 3 miliardi in più rispetto al 2014. E nello stesso arco temporale le entrate dello Stato sono cresciute di quasi 2 miliardi (+1%)».

260 mld spesi dallo Stato tra gennaio e giugno
«Tra gennaio e giugno - spiega Unimpresa sulla base di dati della Banca d'Italia - i pagamenti dello Stato (spese correnti e spese in conto capitale) hanno toccato quota 258,4 miliardi; nei primi sei mesi del 2014 l'asticella si era fermata a 240,6 miliardi. Di qui l'aumento di 17,8 miliardi (+7,42%)». In particolare, «le spese correnti sono passate da 219,1 miliardi a 239,2 miliardi, in crescita di 20,1 miliardi; le uscite in conto capitale (la spesa per investimenti, infrastrutture e grandi opere pubbliche) sono invece in calo da 21,5 miliardi 19,2 miliardi, in diminuzione di 2,3 miliardi».

La sforbiciata alle tasse rischia di restare un miraggio
Per il gettito, a gennaio-giugno le entrate complessive «sono state di 207,9 miliardi; nel primo semestre del 2014 gli incassi di bilancio erano stati pari a 206,1 miliardi: l'aumento è dunque di 1,9 miliardi (+0,94%). Le entrate tributarie sono lievemente calate da 188,1 miliardi a 187,1 miliardi, in discesa di un miliardo, mentre le 'altre' entrate sono cresciute da 17,8 miliardi a 20,8 miliardi, in crescita di 3 miliardi. Il governo - conclude il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - sembra intenzionato a fondare il piano di riduzione della pressione fiscale proprio sui tagli alla spesa pubblica, ma se queste sono le premesse, la sforbiciata alle tasse corre il rischio di restare un miraggio».