15 ottobre 2025
Aggiornato 02:30
Le banche non riaprono

Ad Atene in arrivo gli aiuti dall'Europa per pagare la BCE

Il prestito ponte verrà versato lunedì e si aggiunge ai 900 milioni di euro extra elargiti dalla Bce sui finanziamenti di emergenza «Ela» alle banche greche. Soprattutto, il varo di questo finanziamento emergenziale consentirà alla Grecia di onorare 3,5 miliardi di titoli di Stato in scadenza lunedì detenuti proprio dalla BCE

ATENE (askanews) - Via libera dell'Unione europea a un prestito ponte da 7,16 miliardi per tre mesi alla Grecia e via libera definitivo dell'Eurogruppo a negoziare un nuovo piano di aiuti, che garantisca copertura sui prossimi tre anni tramite il fondo Esm. L'ultimo dei numerosi tasselli di una procedura articolata, si è incastrato al suo posto con una conference call tra i ministri delle Finanze. Ma in realtà lo scoglio più rilevante era stato superato qualche ora prima con il voto favorevole ad ampia maggioranza del Bundestag della Germania.
Ad Atene stanno quindi per arrivare quei fondi freschi di cui c'è disperatamente bisogno. Il prestito ponte verrà versato lunedì e si aggiunge ai 900 milioni di euro extra elargiti dalla Bce sui finanziamenti di emergenza «Ela» alle banche greche. Soprattutto, il varo di questo finanziamento emergenziale consentirà alla Grecia di onorare 3,5 miliardi di titoli di Stato in scadenza lunedì detenuti proprio dalla Bce - erano stati acquistati con il vecchio programma antispread «Smp», e parallelamente di liquidare i debiti già scaduti a giugno verso il Fmi.

Banche, entro fine settimana il Governo deciderà cosa fare
Al tempo stesso, migliorerà la situazione generale delle liquidità e questo dovrebbe consentire un lento avvio verso la normalizzazione anche sulle banche. Secondo fonti bancarie elleniche, entro il fine settimana il governo deciderà il da farsi in merito agli sportelli, su cui ha imposto una chiusura dal 29 giugno scorso, e sulle limitazioni ai prelievi di contanti. Si potrebbe procedere ad una riapertura limitata ad alcune attività. I controlli sui capitali e i limiti ai prelievi di contati dovrebbero restare, tuttavia la soglia di 60 euro al giorno potrebbe essere modificata oppure potrebbe diventare possibili cumulare le soglie giornaliere. In ogni caso una decisione andrà presa dal governo entro domenica notte.

Schauble rimane scettico
Risolta l'emergenza e evitato un «default» sui pagamenti, l'accordo sul nuovo piano di aiuti «si può raggiungere in un paio di settimane», ha affermato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles. «Vediamo che il governo greco sta veramente cambiando atteggiamento», come dimostrato dalla rapida approvazione in parlamento delle prime riforme chieste dall'Ue come precondizione.
Secondo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem «non sarà facile e si porranno certamente problemi negli anni a venire», ma adesso «ci sta una possibilità di rimettere l'economia greca in carreggiata». Poco prima la cancelliera della Germania aveva esortato i suoi parlamentari a votare sì: «Proviamoci - ha detto - saremmo stati irresponsabili se non avessimo fatto un ultimo tentativo». Più cupo il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha sì chiesto a sua volta l'approvazione (dicendo: «Corriamo il rischio») ma senza esimersi dall'esprimere dubbi sul se non sarebbe stato meglio far uscire i greci dall'euro.
Tornando a Dombrovskis, ha detto di attendersi che un accordo sull'alleggerimento del debito sia parte del nuovo programma. Una questione su cui erano stati i greci ad insistere molto, spalleggiati dal Fmi e più di recente anche dalla Bce.

L'euro continua a calare sul dollaro
Ad ogni modo da qui al varo del programma altre caselle dovranno andare al loro posto. E sicuramente prevederà un monitoraggio molto stretto sui greci. Ma intanto ora la situazione sembra incanalata sui binari di una soluzione. Eppure, paradossalmente, la prospettiva di una Grecia che resta nell'euro non sembra rafforzare la valuta stessa, che anzi ha segnato cali. E non è la prima volta: era già accaduto lunedì scorso, dopo l'accordo dei leader. In serata l'euro è sceso fino a 1,0847 dollari, laddove stamattina aveva fluttuato in prossimità di quota 1,09. Deboli stavolta anche le Borse, che lunedì invece avevano siglato rialzi. Milano ha chiuso al meno 0,07 per cento, Parigi meno 0,06 per cento, Francoforte meno 0,37 per cento.