19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Ecco le stime per l'economia italiana

Fmi: «L'Italia cresce, ma il vero problema è il settore bancario»

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica sull'Italia, e lo ha fatto in maniera più consistente di quanto sia avvenuto per l'insieme dell'economia globale. Ma il problema del Belpaese resta il settore bancario.

Roma (askanews) - Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica sull'Italia, e lo ha fatto in maniera più consistente di quanto sia avvenuto per l'insieme dell'economia globale. Ora sul 2015 stima un aumento del Pil dello 0,5 per cento nella Penisola, cui seguirà un'accelerazione al più 1,1 per cento nel 2016. I dati, contenuti nell'ultima edizione del World Economic Outlook sono rispettivamente di 0,1 e 0,3 punti superiori all'aggiornamento effettuato lo scorso gennaio.

Buone le previsioni per il mercato del lavoro
Il tutto mentre sempre l'Fmi ha lasciato invariata la previsione di crescita globale di quest'anno, al più 3,5 per cento, mentre ha alzato solo di 0,1 punti quella del 2016, al più 3,8 per cento. Ad ogni modo su Eurolandia ha effettuato delle revisioni più sostenute, crescita 2015 all'1,5 per cento, più 0,3 punti, e crescita 2016 all'1,6 per cento, più 0,2 punti. Del resto tutte le altre tre maggiori economie dell'area - Germania, Francia e Spagna - hanno avuto ritocchi al rialzo più ampli. Il miglioramento dell'economia italiana si rifletterà, sempre secondo le previsioni dell'istituzione di Washington, anche sull'andamento del mercato del lavoro. Nel 2015 la disoccupazione si ridurrà al 12,6 per cento, dal 12,8 per cento del 2016, e nel 2016 al 12,3 per cento. Nel frattempo la Penisola manterrà un consistente surplus di partite correnti negli scambi con l'estero, pari al 2,6 per cento del Pil nel 2015 e al 2,5 per cento nel 2016. Infine l'inflazione resterà debole: crescita dei prezzi al consumo a zero quest'anno e allo 0,8 per cento nel 2016.

Il deficit scenderà al 2,6% mentre il debito si fermerà a quota 133,8%
Secondo il Fondo monetario internazionale, il deficit italiano scenderà quest'anno al 2,6% del Pil dal 3% del 2014, per poi calare ulteriormente all'1,7% nel 2016 e allo 0,3% nel 2020: le stime sono contenute nelle tabelle del World Economic Outlook diffuso oggi dall'istituto guidato da Christine Lagarde. I calcoli elaborati nel Weo diffuso lo scorso ottobre erano per un deficit/Pil al 2,3% per il 2015 e allo 0,4% per il 2019. Il debito italiano, invece, si attesterà quest'anno al 133,8% del Pil e nel 2016 al 132,9%. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nelle tabelle contenute nel World Economic Outlook. Nel 2020 il debito dovrebbe poi portarsi al 122,4%.

Blanchard: Il problema dell'Italia sono le banche
«Uno dei problemi che l'Italia sta ancora vivendo è il suo settore bancario e la capacità delle banche di fornire credito": ha detto Olivier Blanchard, a capo del dipartimento della ricerca del Fondo monetario internazionale, durante la conferenza stampa a commento della pubblicazione delle stime sulla crescita globale contenute nel World Economic Outlook. Secondo l'esperto, quella capacità «è probabilmente peggiore dei Paesi citati» da chi aveva posto una domanda a riguardo ossia Francia, Germania e Spagna.