19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Rinnovabili

La turbina eolica galleggiante che arriva a 500 metri di profondità

Sviluppata dalla società tedesca Gicon, è in grado di raggiungere un LCOE (costo dell'elettricità per fonte) inferiore a 10 cent/kWh. Tantissimi i vantaggi, e notevoli i risparmi in quanto a consumi

BERLINO - L'energia eolica offshore è una delle frontiere più interessati per ottenere un approvvigionamento energetico sostenibile. Ad oggi, però, la costruzione di classiche turbine eoliche off-shore è associata a enormi sfide tecniche, ambientali e finanziare, e quindi risulta di difficile realizzazione. Per questo è essenziale riuscire a ridurre al minimo i costi e rischi. Un'altra questione di importanza vitale per l'industria è lo sviluppo di progetti in acque più profonde con venti che hanno rese elevate e il più possibile omogenee, dal momento che le aree disponibili convenzionali sono già ampiamente utilizzate. Circa il 75% del potenziale off-shore mondiale si trova in aree con una profondità superiore a 30 metri, almeno i due terzi sono in profondità superiori ai 50.

Da questo dato è nata l'idea di Gicon, società di ingegneria tedesca che ha ottenuto l'approvazione per l'installazione e il funzionamento della sua turbina eolica galleggiante nel Mar Baltico. Una vera novità. «Per tutti coloro che sono coinvolti, il permesso significa soprattutto sicurezza di pianificazione», ha detto il responsabile del progetto Burkhard Schuldt. «Siamo fiduciosi che si possa continuare ad avanzare la pianificazione del progetto per l'installazione pianificata e la successiva sperimentazione del nostro modello funzionale nella primavera del 2016». Gicon SOF è una sottostruttura galleggiante per le turbine eoliche off-shore che può essere sistemata ad una profondità di 18-500 metri, raggiungendo un LCOE (costo dell'elettricità per fonte) inferiore a 10 cent/kWh. Il progetto di ricerca e sviluppo è iniziato nel 2009 e comprende partner di fama mondiale come TU Bergakademie Freiberg, Rostock University e Fraunhofer IWES. Sulla base di numerose prove in vasca, condotte con successo, è stato possibile realizzare un prototipo in scala reale. Il Gicon SOF sarà schierato 21 km a nord di Zingst.

La piattaforma è rinforzata con cavi che sono ancorati sul fondo dell'oceano. La sua galleggiabilità è maggiore rispetto al suo peso, così da garantire la tensione della fune costante e un livello di stabilità che è equivalente ad un convenzionale fisso. L'intera struttura, compresa torre e turbina, è completamente assemblata in porto e poi collegata al sito di distribuzione senza bisogno d'altro. Questo fa sì che i costi si riducano. L'installazione è anche meno invasiva rispetto all'ambiente, soprattutto per quanto riguarda l'impatto acustico sull'ambiente marino che può essere evitato o comunque significativamente ridotto.

I costi si riducono molto anche grazie al fatto che durante il processo di sviluppo l'acciaio utilizzato per le turbine è stato appena di 742 tonnellate anziché di 1400, come originariamente previsto. Un risparmio significativo considerato che si tratta di un materiale con a costi elevati. Il fatto poi che sia la fabbricazione che l'assemblaggio delle turbine avvengano completamente a riva rappresenta un altro grande vantaggio dal punto di vista economico. La flessibilità per quanto riguarda l'uso di diversi tipi di ancoraggio si traduce anche in minori esigenze e anche i costi di manutenzione sono più bassi perché se necessario l'intera sottostruttura, compresi torre e turbina, può essere sostituita e molti lavori possono essere gestiti a riva.