25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Francoforte acquista obbligazioni garantite

Draghi spedisce un robusto paracadute sui mercati

Sono stati pari a 1,7 miliardi di euro gli acquisti di obbligazioni garantite (covered bond) effettuati dalla Bce nella prima settimana dall'avvio di queste nuove operazioni: dal 13 al 17 ottobre scorsi. Potrebbe non essere quel "bazooka" monetario che da tempo molti invocano per invertire le sorti di debolezza dell'area euro, ma è stata un'operazione energica.

ROMA - Sono stati pari a 1,7 miliardi di euro gli acquisti di obbligazioni garantite (covered bond) effettuati dalla Bce nella prima settimana dall'avvio di queste nuove operazioni: dal 13 al 17 ottobre scorsi. Potrebbe non sembrare quel "bazooka" monetario che da tempo molti invocano per invertire le sorti di debolezza dell'area euro, e i rischi di deflazione, eppure secondo alcuni osservatori è stata una operazione «energica», tenuto conto della dimensione del mercato su cui interviene. Era soprattutto per questo che gli analisti attendevano i dati sui covered bond: per farsi un'idea sui ritmi con i quali Francoforte intenda muoversi.

LA BCE  VOLEVA SBARAGLIARE GLI OPERATORI, MA LA SUA POLITICA NON È SOSTENIBILE - «E' parecchio trattandosi di un mercato non liquido, come è invece quello dei titoli di Stato. Direi che si è trattato di un inizio a ritmo elevato», dice a Akanews Marco Valli, capo economista per l'area euro di UniCredit Research. «Evidentemente la Bce voleva iniziare in maniera energica perché aveva addosso gli occhi di tutti gli operatori, e voleva evitare di alimentare scetticismi. Che poi sia un ritmo sostenibile la vedo difficile, perché è un mercato dove l'offerta è limitata». Nelle prossime settimane questo nuovo piano di acquisti verrà esteso anche a prestiti cartolarizzati dalle banche (Abs), mentre tramite anche altri interventi, la Bce ha l'obiettivo dichiarato di riportare la mole del suo bilancio ai massimi toccati a inizio 2012, ovvero circa 1.000 miliardi di euro in più rispetto ai valori attuali. Certo, di questo passo ce ne vorrà presumibilmente non poco di tempo. Non si tratta però dell'unica manovra quantitativa messa in campo dall'istituzione. Anzi, la più consistente dovrebbe essere rappresentata dai nuovi rifinanziamenti agevolati di lungo termine alle banche, i "Tltro" che vanno a sostituire i precedenti "Ltro" e che da questi si differenziano perché li si è voluti vincolare al riutilizzo nell'economia reale.

LA PRECEDENTE OPERAZIONE AVEVA DELUSO LE ASPETTATIVE - Ma anche sui Tltro, la prima asta di assegnazione effettuata lo scorso settembre si è chiusa con un ammontare (82,6 miliardi di euro) che ha generalmente deluso le attese. Anche tenuto conto del fatto che l'istituzione aveva indicato in 400 miliardi di euro il potenziale massimo delle due prime operazioni, oltre a quella già tenuta una seconda da effettuarsi a dicembre. Appare difficile che nella prossima operazione vengano richiesti quasi 320 miliardi di euro, anche se la pubblicazione degli esami approfonditi sui bilanci e degli stress test sulle banche, avvenuta questo fine settimana, ha finalmente rimosso un fattore di incertezza che poteva aver frenato gli istituti alla prima asta.