18 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Banche | Bilanci

Messina: «Rafforzata la nostra solidità patrimoniale»

Così il consigliere delegato e Ceo del gruppo, Carlo Messina, ha commentato in una nota i risultati semestrali di Intesa SanPaolo: «Abbiamo chiuso il primo semestre del 2014 con risultati di qualità elevata, tra i migliori in Europa in termini di crescita dei ricavi, e pienamente in linea con il piano di impresa».

TORIBO - Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre del 2014 «con risultati di qualità elevata, tra i migliori in Europa in termini di crescita dei ricavi, e pienamente in linea con il piano di impresa. Siamo nelle migliori condizioni per uscire vincenti dall'impegnativo passaggio costituito dall'Asset Quality Review e dagli stress test». Così il consigliere delegato e Ceo del gruppo, Carlo Messina, ha commentato in una nota i risultati semestrali.
«Nei primi sei mesi dell'anno la redditività della banca mostra una significativa crescita nonostante il forte impatto fiscale non ricorrente, gli interessi netti sono in aumento e le commissioni nette registrano il miglior risultato dal 2007 - ha spiegato - Escludendo l'impatto non ricorrente dell'aumento della tassazione sul beneficio derivante dalla quota nella Banca d'Italia il risultato netto è pari a 1,2 miliardi. L'utile netto contabile è pari a 720 milioni, con un incremento del 71%; il risultato prima delle tasse - grazie ad una nuova strategia e al forte coinvolgimento delle nostre persone - è il più elevato degli ultimi nove trimestri».

La nostra solidità patrimoniale è stata ulteriormente rafforzata - Il primo semestre del 2014, ha proseguito Messina nella nota, "si chiude con risultati eccellenti, collocando Intesa Sanpaolo in una posizione di notevole forza a livello europeo: tutto ciò è stato possibile grazie all'impegno di tutte le nostre persone, l'asset chiave della Banca e del suo futuro».
«La continua attenzione al controllo dei costi rende possibile un ulteriore miglioramento del cost/income, già collocato a livelli di eccellenza - ha proseguito - Se il flusso dei nuovi crediti deteriorati è in calo, così come sono in riduzione gli accantonamenti, le coperture sono state ulteriormente rafforzate. La nostra solidità patrimoniale è stata ulteriormente rafforzata e ci pone ai vertici nel confronto europeo, con un livello di leverage volutamente basso e una liquidità che eccede abbondantemente i requisiti di Basilea III al 2018 - ha spiegato ancora Messina - Tutto ciò dopo aver accantonato 500 milioni da distribuire in dividendi».

Su cedola valuteremo quando quadro più chiaro - «Non siamo in grado di valutare» se modificare o meno la politica dei dividendi di Intesa SanPaolo finché «non sarà chiaro quale sarà la vera soglia del capitale» fissata per le grandi banche, «non appena avremo un'indicazione chiara sarò in grado di valutare la nostra posizione».

Per fine anno finalizzeremo accordo con KKR - Intesa Sanpaolo ritiene di poter chiudere l'accordo con KKR sulla gestione delle sofferenze entro la fine dell'anno. Lo ha spiegato il Ceo della banca, Carlo Messina, nel corso della conference call sui risultati semestrali. «Stiamo lavorando sull'accordo e pensiamo che per fine anno possiamo finalizzare tale accordo», ha detto rispondendo a un analista.

Vogliamo rimanere in Ungheria, è core per noi - L'Ungheria è «un paese in cui noi vogliamo rimanere, in cui vogliamo continuare operare, quindi non è un paese che viene classificato come attività no-core». Lo ha dichiarato il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, dopo l'entrata in vigore della nuova legge approvata in Ungheria e riguardante il sistema bancario locale che ha impattato negativamente sui conti del secondo trimestre per 65 milioni.
«Siamo confidenti che la cifra sia sufficiente ma dobbiamo attendere la fine del chiarimento del quadro regolatorio in Ungheria per capire se ci saranno altri impatti sui nostri conti nella seconda parte dell'anno», ha aggiunto.
La nuova legge stabilisce l'annullamento e la conseguente correzione retroattiva dello spread denaro/lettera applicato ai crediti retail in valuta estera e delle modifiche delle condizioni applicate ai crediti retail sia in valuta estera sia in valuta locale.