28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Oggi agricoltori a Roma

Riso, la battaglia della Coldiretti

Nel 2014 si è verificata in un solo anno una riduzione del 22% delle risaie in Italia per taglio di oltre 15mila ettari delle risaie destinate alla coltivazione di riso varietà indica che viene importata dalla Cambogia, a danno dei coltivatori italiani e a rischio della salute dei consumatori con un allarme sanitario alla settimana provocati dal prodotto asiatico.

ROMA - Nel 2014 si è verificata in un solo anno una riduzione del 22% delle risaie in Italia per taglio di oltre 15mila ettari delle risaie destinate alla coltivazione di riso varietà indica che viene importata dalla Cambogia, a danno dei coltivatori italiani e a rischio della salute dei consumatori con un allarme sanitario alla settimana provocati dal prodotto asiatico. E' quanto denuncia la Coldiretti nell'ambito della «battaglia del riso» che si è spostata a Roma dove agricoltori e mondine dalle campagne delle principali regioni di produzione sono arrivati per manifestare davanti al Ministero delle Politiche agricole con la distribuzione del vero riso italiano.

«L'accordo Everything But Arms (Tutto tranne le armi) che ha portato all'azzeramento dei dazi ha favorito - denuncia la Coldiretti - l'insediamento di multinazionali in paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l'utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee».

Per questo una delegazione di produttori guidata dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha portato al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, un campione di riso importato dalla Cambogia per chiedere che vengano fatti controlli qualitativi dopo che nel primo semestre 2014 il sistema di allerta rapido Europeo (Rasff) ha effettuato quasi una notifica a settimana. Gli agricoltori dicono «basta alla concorrenza sleale provocata dalle speculazioni sulle importazioni del riso cambogiano che in Italia sono aumentate del 360% nel primo trimestre, secondo il dossier della Coldiretti».