23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Politiche europee

La BCE chiede meno tutele su lavoro

Contro la crescente disoccupazione la Banca centrale europea raccomanda di «allentare le tutele» sull'occupazione e «rimuovere le rigidità» sulla determinazione dei salari: faciliterebbe l'accesso al mercato di nuovi lavoratori, in particolare i più giovani, dice l'istituzione monetaria nel suo ultimo bollettino mensile

ROMA - Contro la crescente disoccupazione la Banca centrale europea raccomanda di «allentare le tutele» sull'occupazione e «rimuovere le rigidità» sulla determinazione dei salari: faciliterebbe l'accesso al mercato di nuovi lavoratori, in particolare i più giovani, dice l'istituzione monetaria nel suo ultimo bollettino mensile. Servono inoltre politiche attive che aiutino i disoccupati a trovare un lavoro. Raccomandazioni avanzate in un capitolo di analisi inserito nell'ultimo bollettino mensile, dove il tema del lavoro resta tra i più allarmanti nell'analisi fornita.

Servono ulteriori riforme strutturali - «Dall'inizio della crisi economica e finanziaria nel 2008 la situazione è peggiorata significativamente nell'area dell'euro - scrive la BCE -. Dopo aver toccato un minimo storico del 7,2 per cento nel febbraio di quell'anno, il tasso di disoccupazione è salito a un massimo storico dell'11,7 per cento nel dicembre 2012. I lavoratori giovani e scarsamente qualificati sono stati colpiti duramente dalla crisi, sebbene tra i diversi paesi dell'area vi sia un considerevole grado di eterogeneità».
Lo studio «evidenzia la necessità di ulteriori riforme strutturali e interventi sul fronte delle politiche per affrontare la situazione», si legge. «In particolare, l'allentamento delle normative a tutela dell'occupazione e la rimozione delle rigidità nelle istituzioni responsabili della determinazione delle retribuzioni al fine di accrescere la flessibilità salariale faciliterebbero l'accesso al mercato di nuovi lavoratori - sostiene la Bce in particolare di lavoratori più giovani».

Calano le stime degli esperti area Euro su Pil, nel 2013 crescita zero - Nuovo peggioramento delle previsioni medie degli operatori economici sull'area euro. Secondo l'indagine trimestrale condotta dalla Banca centrale europea, ora in media tecnici e analisti delle istituzioni private dell'area valutaria si attendono una crescita a zero sul 2013 e un più 1,1 per cento sul 2014. Tre mesi fa stimavano un più 0,3 per cento sul 2013 e un più 1,3 per cento sul 2014. Sul 2015 è atteso un più 1,6 per cento e sul 2017 un più 1,8 per cento.
Peggiorano anche le attese sulla disoccupazione, che su quest'anno è prevista al di sopra della soglia del 12 per cento per poi iniziare un lento ridimensionamento. Infine si sono ulteriormente indebolite le attese sull'inflazione, secondo l'ultima edizione della Survey of Professional Forecasters.