Mercati nervosi dopo Bernanke: Milano -0, 94%, spread 481
Giornata nervosa e volatile sui mercati in Europa, con modesti calmieramenti delle tensioni sui titoli di Stato di Italia e Spagna mentre le Borse sono inciampate nel pomeriggio, dopo precedenti tentativi di rafforzamento, a seguito delle parole del presidente della Federal Reserve
MILANO - Giornata nervosa e volatile sui mercati in Europa, con modesti calmieramenti delle tensioni sui titoli di Stato di Italia e Spagna mentre le Borse sono inciampate nel pomeriggio, dopo precedenti tentativi di rafforzamento, a seguito delle parole del presidente della Federal Reserve. In una audizione al Senato Usa, Ben Bernanke ha deluso le attese che si erano ricreate su imminenti nuove misure salva crescita dalla Banca centrale, pur ammettendo un indebolimento del quadro. Intanto «la possibilità che in Europa la situazione peggiori ulteriormente resta un rischio significativo» sulle prospettive economiche. Milano ha chiuso al meno 0,94 per cento, con lo spread Btp-Bund in lieve riduzione a 481 punti base.
VENERDÌ L'EUROGRUPPO - E in Europa come previsto venerdì si svolgerà un Eurogruppo straordinario pr teleconferenza per dare via libera agli aiuti alla Spagna sulla ricapitalizzazione delle sue banche. Intanto oggi si è visto una sorta di dibattito a distanza tra esponenti della Bce. Il francese Benoit Coeuré ha affermato che se servisse la bce sarebbe porta a assumere la vigilanza unificata sulle banche europee «anche domani». Il neo governatore della banca di Spagna Luis Marias Linde ha evocato la riattivazione degli acquisti calmieranti di titoli di Stato (Smp), salvo poi dire che non è «strettamente necessario». Il tedesco Joerg Asmussen ha ribadito il messaggio sull'euro che «è qui per restare», ma ha anche spronato i paesi a portare avanti le necessarie riforme strutturali.
L'ALLARME CINESE - E oltre agli Usa, ora è anche in Cina che si registrano crescenti preoccupazioni sulla situazione dell'economia. Il premier Wen Jiabao ha lanciato un inconsueto monito sulle prospettive del mercato del lavoro nel gigantesco paese: «D'ora in avanti, in Cina l'occupazione diventerà più complicata e difficile», ha affermato con un comunicato pubblicato sul portale internet del governo. Nel secondo trimestre, l'esuberante crescita economica della Cina ha segnato un rallentamento al più 7,6 per cento su base annua, il livello più modesto da tre anni a questa parte. Parigi ha chiuso al meno 0,09 per cento, Londra al meno 0,59 per cento, Francoforte invece con un più 0,18 per cento. Poco mosso l'euro a 1,2230 dollari.
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