27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Politiche europee

L'UE promuove la spending review

Apprezzamento per le misure prese dal governo italiano da parte di Rehn. Attesa per l'Eurogruppo. Approvazione per Monti anche dalla Corte dei Conti e FMI

BRUXELLES - Italia promossa ancora una volta dall'Ue. In attesa che arrivi una promozione anche dei mercati che invece penalizzano borse e spread Btp-Bund. Il vicepresidente della Commissione Ue, Olli Rehn, ha espresso infatti il suo apprezzamento al presidente del Consiglio, Mario Monti, per le misure di «spending review» annunciate dal governo italiano. Lo riferisce il portavoce Simone O' Connor riguardo all'incontro fra Rehn e Monti a Bruxelles. «Sono in linea con le raccomandazioni dell'Ecofin», ha detto sulle decisioni riguardo al taglio della spesa pubblica. Durante l'incontro si sono inoltre affrontati «gli aspetti operativi delle decisioni prese al vertice di fine giugno, dal Consiglio europeo».

LA RIUNIONE «REGOLARE» DELL'EUROGRUPPO - Prevista per questo pomeriggio a Bruxelles doveva essere risolutiva per le molte questioni lasciate aperte dagli accordi su scudo anti-spread e ricapitalizzazione diretta delle banche, sottoscritti alle prime ore del mattino del 29 giugno dai leader dell'Eurorozona; e invece è dato ormai quasi per scontato che i ministri delle Finanze dei Diciassette domani potranno solo iniziare a discutere i dettagli e le modalità di applicazione dei nuovi meccanimsi anti-crisi, e che sarà necessaria una nuova riunione straordinaria prima della pausa estiva: probabilmente il 20 Luglio. Alla riunione, che inizierà come sempre alle 17, parteciperà per l'Italia il presidente del Consiglio Mario Monti, nella sua qualità di ministro dell'Economia. L'Eurogruppo sarà preceduto, a partire dalle 14.30, da un audizione del presidente della Bce, Mario Draghi, in commissione Affari economici del Parlamento europeo, sempre a Bruxelles. Draghi dovrebbe poi raggiungere i ministri dell'Eurozona. L'incertezza maggiore che pesa sull'Eurogruppo è il divario temporale fra la necessità immediata (nonostante l'atteggiamento temporeggiatore del governo di Madrid) di ricapitalizzare le banche spagnole e i tempi tecnici necessari per l'entrata in vigore dell'accordo di Bruxelles, che consentirebbe il salvataggio degli istituti di credito con valore 'sistemico' attraverso prestiti diretti dell'Esm, il Fondo salva-Stati permanente. E non solo perché l'Esm non è ancora entrato in vigore a causa del ritardo delle ratifiche nazionali. Manca ancora, soprattutto, la proposta della Commissione europea per l'accentramento nelle mani della Bce della vigilanza bancaria di tutta l'Eurozona. E, secondo la condizione imposta dalla Germania nell'accordo, la ricapitalizzazione diretta delle banche potrà scattare (con una decisione unanime dei ministri dell'Eurogruppo) solo dopo l'entrata un vigore del nuovo sistema europeo di vigilanza creditizia, probabilmente a metà 2013. Nel frattempo, è chiaro che la Spagna potrà prendere in prestito dall'Efsf, il Fondo salva-Stati temporaneo, i soldi per ricapitalizzare le proprie banche, ma aumentando il proprio debito pubblico e negoziando il temuto 'memorandum d'intesa con la Troika Ue/Bce/Fmi che, per quanto 'alleggerito' e limitato a misure da attuare nel solo settore finanziario, è percepito comunque come un'umiliazione dai fieri spagnoli, viene strumentalizzato in questo senso dall'opposizione socialista, e rischia di tradursi paradossalmente in un aumento della sfiducia dei mercati verso Madrid. Una possibile via d'uscita, di cui potrebbe discutere l'Eurogruppo, sarebbe quella di annunciare una sorta di 'retroattività' limitata del meccanismo di ricapitalizzazione diretta, quando questo entrerà in vigore, per permettere di assorbire a ritroso i prestiti per la Spagna decisi ed erogati di qui a metà 2013, ma per ora non vi sono conferme su questo punto, e quasi certemente paesi come la Finlandi o l'Olanda vi si opporrebbero.

CORTE DEI CONTI - Anche la Corte dei Conti dà un giudizio sostanzialmente positivo della spending review: «È uno dei primi provvedimenti in cui si va verso la revisione qualitativa della spesa». È quanto ha affermato il Presidente della Corte, Luigi Giampaolino, incontrando i giornalisti durante un convegno sulla lotta alla corruzione. «È l'inizio - ha affermato - di un procedimento virtuoso che la Corte ha sempre auspicato».

FMI - Intanto il governo ha richiesto al Fondo monetario internazionale una valutazione tecnica sulle proposte di riforma contenute nella delega fiscale. Una missione tecnica del Dipartimento Affari Fiscali (Fiscal Affairs Department), informa una nota del ministero dell'Economia, inizierà i lavori il 12 luglio per terminarli il 27 luglio e analizzerà alcuni temi specifici di politica tributaria. Un rapporto sarà consegnato al governo italiano in agosto.