1 maggio 2024
Aggiornato 08:30
La crisi dei debiti sovrani in Europa

Draghi: Servono misure urgenti misure per la crescita

Il Presidente della BCE: Le divisioni politiche in Europa non aiutano l'Euro. Consolidamento solo con l'aumento delle tasse è recessivo. Non sono affatto contrario al modello sociale europeo. La Merkel approva: Servono riforme per la crescita

BRUXELLES - La situazione dei mercati «è migliorata» dall'inizio dell'anno, ma ora i governi europei devono essere «più ambiziosi» per riuscire a rilanciare la crescita. Questo l'appello del presidente della Banca centrale (Bce) Mario Draghi che, in un'audizione al Parlamento europeo, ha segnalato anche che per l'eurozona resta un quadro di evidente «incertezza».
I Paesi della zona euro adesso hanno bisogno di misure strutturali per far ripartire la crescita, ha detto ieri Draghi, sottolineando che un consolidamento fiscale «basato solo sull'aumento delle tasse è certamente recessivo», anche se più facile, soprattutto in un momento «di grande urgenza e di estrema tensione».
Draghi ha evidenziato poi come le divisioni politiche in seno all'Ue «non sono una buona cosa per l'euro». Ma si è detto fiducioso che «le differenze iniziali vengano superate e che possa essere raggiunto un accordo» per rafforzare l'unione monetaria.

Consolidamento solo con l'aumento delle tasse è recessivo - Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha ammonito i governi dell'Eurozona a non perseguire solo con manovre recessive il consolidamento dei loro bilanci e i programmi di austerità in cui molti di loro sono impegnati, evitando di ridurre gli investimenti e tagliando piuttosto la spesa pubblica improduttiva.
«Il consolidamento dei bilanci basato esclusivamente sull'aumento delle tasse - ha detto Draghi durante un'audizione al parlamento europeo, oggi a Bruxelles - è sicuramente recessivo. Idealmente dovrebbe essere fatto sulla base di una riduzione delle spese correnti, in particolare di quelle più improduttive, e non sulla riduzione della spesa per investimenti. Ma purtroppo in situazioni di urgenza è più facile ridurre la spesa in conto capitale che le spese correnti».

Non sono affatto contrario al modello sociale europeo - Il cosiddetto «modello sociale europeo» non è affatto «morto» a causa della crisi del debito sovrano nell'Eurozona, ma va mantenuto, anche se in alcuni Paesi deve essere corretto per evitare che sia insostenibile.
L'L'affermazione sulla fine del modello sociale europeo gli era stata attribuita recentemente dal titolo di un'articolo apparso in un giornale Usa (Draghi ha precisato che, a parte questo, «il contenuto dell'articolo era corretto«). «Il valore dell'inclusione sociale e della solidarietà appartiene alla mia cultura», ha puntualizzato, sottolineando però subito dopo di essere contrario «a un modello sociale basato su un debito pubblico così alto da diventare insostenibile».
«Sì al modello sociale europeo dunque, non sono affatto contrario, ma deve essere sostenibile e in alcuni paesi (in cui non lo è, ndr) deve essere corretto», ha concluso Draghi.

La Merkel approva: Servono riforme per la crescita - La crescita dell'Europa deve essere sostenuta con riforme strutturali, come spiegato dal presidente della Bce, Mario Draghi. E' quanto ha dichiarato oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel.
«In Europa siamo chiamati a risolvere la crisi dei debiti sovrani e delle conseguenze della crisi finanziaria ed economica globale - ha detto Merkel a un incontro a Berlino sulle materie prime - da una parte questo può essere fatto con una politica fiscale sostenibile, necessaria ma non sufficiente, perchè abbiamo anche bisogno di crescita, di crescita sotto forma di iniziative strutturali, non programmi di stimolo che aumenterebbero ancora il debito pubblico, ma di crescita, come ha detto oggi Mario Draghi».
Nell'audizione davanti agli eurodeputati, il presidente della Bce ha sollecitato oggi un 'Patto per la crescita'.