20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Il Governo è la riforma del mercato del lavoro

Lavoro, Monti: No alle esasperazioni

Il Premier: In particolare su una materia importante, sensibile e socialmente cruciale. Damiano(Pd): Insistere sull'articolo 18 è un depistaggio. Fini: Non si tocchi per chi ha già un contratto. Fugatti (Lega): Lontani da mamma e papà solo quelli che hanno soldi

ROMA - «Sfugge completamente quale potrebbe essere la ragione di un intento da parte del governo di esasperare alcunché in generale, e in particolare su una materia importante, sensibile e socialmente cruciale come quello del mercato del lavoro». Lo ha detto Mario Monti, presidente del Consiglio, parlando in conferenza stampa a Palazzo Chigi e rispondendo a chi gli chiedeva se l'intento del governo sia quello di esasperare il clima nella trattativa sul mercato del lavoro.

Damiano(Pd): Insistere sull'articolo 18 è un depistaggio - E' un «depistaggio» continuare a parlare di articolo 18. Lo ha detto il capogruppo Pd in commissione Lavoro Cesare Damiano: «Facciamo fatica a star dietro alla girandola di dichiarazioni dei ministri del governo Monti a proposito di mercato del lavoro. Siamo passati dal silenzio, dalla riservatezza e dalle parole misurate a un diluvio di dichiarazioni il più delle volte contraddittorie. Sarebbe bene mettere un pò d'ordine e avere un'opinione collegiale. Noi ci limitiamo ad affermare pochi concetti. Il lavoro a tempo indeterminate, anche per l'Europa, rappresenta la stella polare, se si vuole dare davvero un futuro alle giovani generazioni».
Per Damiano, «se si vuole riformare il mercato del lavoro e, contemporaneamente, attrarre investimenti in Italia si faccia un'operazione radicale: si diminuisca, come fece a suo tempo Prodi, il cuneo fiscale, facendo costare meno il lavoro a tempo indeterminato, rendendolo più conveniente».
«Infine, - ha concluso Damiano - è necessario dotare il paese di ammortizzatori sociali di stile europeo, capaci di proteggere più efficacemente chi è disoccupato o chi perde il lavoro. Insistere ancora sull'articolo 18 è semplicemente un depistaggio rispetto alle vere necessità del nostro mercato del lavoro».

Fini: Non si tocchi l'articolo 18 per chi ha già un contratto - «L'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non si tocca per chi ha un contratto. Ma per i nuovi assunti si può discutere». Lo ha scritto su Twitter il Presidente della Camera Gianfranco Fini.

Fugatti (Lega): Lontani da mamma e papà solo quelli che hanno soldi - «Noi non sappiamo se il ministro Anna Maria Cancellieri sia mamma, ma qualora lo fosse siamo convinti che i suoi figli avrebbero la possibilità di trovare un lavoro prestigioso e di andare a lavorare in una città diversa da quella di mamma e papà». Lo ha affermato il vicepresidente dei deputati della Lega Maurizio Fugatti, commentando le affermazioni del ministro dell'Interno sulle abitudini dei giovani italiani.
«Inoltre il ministro dell'Interno, quando parla di posto fisso, probabilmente ignora che oggi un giovane su tre non trova lavoro da nessuna parte e che il tasso di disoccupazione giovanile è in aumento anche a causa della mancata uscita dal mercato del lavoro degli occupati più adulti, determinata dalle nuove norme pensionistiche varate dal suo governo. Nella nostra società - ha aggiunto- ci sono giovani più fortunati e giovani meno fortunati, e la prospettiva geografica del lavoro molto spesso dipende dalla solidità economica della famiglia di provenienza. Noi non sappiamo se il ministro Cancellieri sia mamma, ma qualora lo fosse siamo certi che i suoi figli avrebbero sicuramente le spalle coperte dalla famiglia».

Diliberto (Pdci): Dal Governo una boutade al giorno - «Sembra che i ministri del Governo facciano a gara ogni giorno per insultare un'intera generazione.» Lo ha detto Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Fds. «Nel merito da tempo è chiaro il carattere regressivo della riforma del lavoro, dalla messa in discussione dell'articolo 18 al contratto unico, da qualche giorno scopriamo però che neanche la sobrietà è più propria di questo esecutivo. Le loro parole - ha concluso- pesano come pietre sulle spalle di una generazione già condannata ad un'esistenza precaria dalle politiche turboliberiste di questi anni.»

Mozione Idv contro l'abolizione dell'articolo 18 - Una mozione per fare in modo che il Parlamento impegni il governo a non modificare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. L'ha depositata l'Italia dei Valori per «vedere - dice Antonio Di Pietro - chi sono quei partiti e quei parlamentari che voteranno in favore o contro» le tutele dei lavoratori. «Non è che gli investitori non vengono in Italia perchè cerchiamo di dare un po' di stabilità a chi lavora. Sono la malapolitica, la corruzione, la farraginosità della pubblica amministrazione e della burocrazia a rendere non conveniente investire in Italia».