Sospese le trattative sul debito della Grecia, situazione «grave»
Fonti vicine alle trattative: «C'è estrema tensione». L'accordo proposto, e sul quale le trattative si sono arenate, avrebbe visto le banche accettare un «taglio» volontario del 50% sul rimborso dei titoli, che cancellerebbe così circa 100 miliardi di euro dal complesso dei debiti di Atene che attualmente superano i 350 miliardi
ATENE - E' giunta a un punto morto la trattativa sulla ristrutturazione del debito della Grecia, condizione necessaria per sbloccare il secondo pacchetto di aiuti europei ad Atene evitando così l'insolvenza del paese ellenico. In una giornata già caratterizzata dalle tensioni per le decisioni sul declassamento del rating di alcuni Paesi europei a partire dalla Francia, le grandi banche internazionali che aderiscono all'Iif hanno infatti annunciato di aver sospeso i negoziati con Atene sulle modalità di ristrutturazione del debito pubblico greco.
I colloqui «non hanno portato a una risposta costruttiva da parte di tutti gli attori in campo», si legge sul comunicato dell'Institute for International Finance (Iif) secondo il quale i negoziati «sono sospesi per permettere una riflessione» sull'opportunità di proseguire le trattative.
Le trattative, ha dichiarato alla France Presse una fonte vicina ai negoziati si trovano in «condizioni gravi» e potrebbero rompersi. C'è infatti «estrema tensione» ha aggiunto la fonte spiegando che «tutte le parti coinvolte in questa cruciale trattativa dovrebbero essere consapevoli delle condizioni molto gravi e assumersi le loro responsabilità per evitare il peggio».
Per le banche un «taglio» del 50% sul rimborso dei titoli - L'accordo proposto, e sul quale le trattative si sono arenate, avrebbe visto le banche accettare un «taglio» volontario del 50% sul rimborso dei titoli, che cancellerebbe così circa 100 miliardi di euro dal complesso dei debiti di Atene che attualmente superano i 350 miliardi. Una cancellazione volontaria che costituirebbe un passo importante per evitare l'altrimenti imminente completa insolvenza della Grecia.
D'altronde un accordo con le banche creditrici è una precondizione necessaria per sbloccare il secondo pacchetto d'aiuti da 130 miliardi concordato in linea di principio al vertice Ue di ottobre. Fino a ora la Grecia si sarebbe assicurata meno del 70% del sostegno dei creditori privati nella cancellazione del debito. E ciò sarebbe insufficiente per raggiungere i 100 miliardi di euro di cancellazione richiesti per riportare il debito pubblico del Paese al 120% del Pil entro il 2020 dall'attuale 160%.
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