20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La riforma del mercato del Lavoro

Lavoro, la riforma turba i sindacati e il PD

Primo incontro fra Camusso e il Ministro Fornero. Intanto la Cgil invoca maggiore chiarezza e sollecita Cisl e Uil a non essere «solisti stonati». La concertazione divide i sindacati. La Cisl replica dicendo «basta con il teatrino mediatico, i fatti diranno chi vuole la trattativa o meno»

ROMA - Al via una serie di incontri informali sulla riforma del mercato del lavoro per il ministro Elsa Fornero, con un primo faccia a faccia ieri con il leader della Cgil, Susanna Camusso. Il ministro del Lavoro - comunica il dicastero di via Veneto - ha incontrato la Camusso e «si è così avviata la fase di incontri informali con le parti sociali che proseguirà la prossima settimana con gli altri leader sindacali e con i rappresentanti delle imprese». Al termine di questa fase «si definirà l'agenda relativa a temi e modalità per il confronto, che porterà, nei tempi brevi indicati dal presidente del Consiglio Mario Monti, a una riforma del mercato del lavoro».

Dietro a questa semplice frase, c'è l'inquietudine dei sindacati e anche del Pd di fronte alle decisioni di prendere, sopratutto in merito al famigerato articolo 18. Lo stato dell'arte, spiegano fonti della presidenza del Consiglio, è fermo a quanto già si sapeva, non ci sono «fatti» nuovi, ovvero non ci sarebbe nessuna bozza di riforma che tocca l'articolo 18. Il Governo, viene precisato, per ora ascolta, il ministro Fornero oggi ha cominciato con la Cgil e proseguirà nei prossimi giorni con il resto delle parti sociali. Solo dopo toccherà ai partiti. Linea sulla quale confida proprio il Pd, dal momento che tutti e tre i sindacati hanno detto no alle modifiche all'articolo 18. Anche perché, se la prudenza dettata da Bersani spinge quasi tutti al silenzio, non manca chi ribadisce la propria posizione: «L'articolo 18 non va toccato», dice Cesare Damiano. E, aggiunge Matteo Orfini della segreteria, «se il governo presentasse una proposta come quella apparsa sui giornali il Pd non dovrebbe votarla».

Intanto però la Cgil invoca maggiore chiarezza e sollecita Cisl e Uil a non essere «solisti stonati». La concertazione divide i sindacati. La Cisl replica dicendo «basta con il teatrino mediatico, i fatti diranno chi vuole la trattativa o meno».

Sul tema del lavoro interviene anche l'ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: «Il Pdl sosterrà lealmente l'azione del Governo che si realizzerà in coerenza con le uniformi indicazioni dell'Unione europea, della Bce, del Fondo monetario e dell'Ocse con riferimento al mercato del lavoro».