24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Partita l'«operazione Twist» per lo stimolo all'economia

La FED «comprerà» titoli del debito americano per 400 miliardi di dollari

Dissenso tra i banchieri centrali: 3 votano contro la decisione. Bernanke: «Rischi significativi al ribasso per l'economia americana». Moody's taglia il rating a BofA, Citi e Wells Fargo

NEW YORK - La Federal Reserve ha lasciato i tassi d'interesse invariati tra lo zero e lo 0,25 per cento e avviato una misura straordinaria di stimolo economico, aumentando la percentuale di titoli di Stato a lunga durata nel portafogli della banca centrale, per abbassare i tassi d'interesse di lungo periodo. La mossa soprannominata dal mercato «Operazione Twist» e largamente attesa dagli analisti consisterà nell'aumentare di 400 miliardi di dollari la quota di titoli a lunga scadenza in portafoglio, entro il giugno 2012. Lo ha reso noto la Fed al termine della riunione del comitato di politica monetaria.

Dissenso tra i banchieri centrali: 3 votano contro la decisione - Per contribuire a tenere bassi i tassi sui mutui casa, la Fed reinvestirà i proventi dei titoli in scadenza in titoli legati ai mutui. Da notare però che tre dei dieci componenti del Federal Open Markets Committee hanno dissentito dalla decisione, evidenziando come all'interno della banca centrale ci siano divisioni sul come stimolare l'economia Usa. I tre dissenzienti sono Richard Fisher della Fed di Dallas, Narayana Kocherlakota di Minneapolis e Charles Plosser di Philadelphia, gli stessi che avevano detto no alla decisione della scorsa riunione di politica monetaria in agosto di di tenere i tassi a breve pressoché a zero fino a metà 2013. Una strategia che la Fed ha ribadito oggi affermando che il tasso rimarrà «eccezionalmente basso fino almeno a metà 2013».
Il comitato guidato dal presidente della Federal Reserve Ben Bernanke è anche «pronto a modificare il proprio portafoglio titoli in maniera appropriata» se le condizioni lo giustificassero.

«Rischi significativi al ribasso per l'economia americana» - La Federal Reserve mette in guardia contro i rischi di una nuova recessione dell'economia Usa. Nel documento diffuso al termine della riunione di politica monetaria, la Fed parla di «rischi significativi al ribasso per le prospettive dell'economia, comprese difficoltà sui mercati finanziari globali». La crescita economica rimane lenta, afferma la banca centrale Usa, e il mercato del lavoro debole, mentre l'aumento della spesa delle famiglie è «solamente modesto».
Ieri il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso la previsione di crescita per il 2012 dell'economia americana, dal 2,7 per cento stimato a giugno all'1,8 per cento, avvertendo che la debolezza potrebbe persistere per anni. Dal lato positivo, la Federal Reserve ha reiterato oggi la valutazione che l'inflazione «sembra essere moderata e le aspettative sono che rimanga stabile».

Moody's taglia il rating a BofA, Citi e Wells Fargo - Altro colpo per il settore finanziario. Moody's ha tagliato il rating di Wells Fargo e Bank of America, mentre ha confermato il giudizio sul debito a lungo termine di Citigroup, abbassando però quello sul breve termine.
L'agenzia di rating internazionale, che aveva annunciato il possibile downgrade delle tre banche americane lo scorso giugno, ha tagliato di una nota il giudizio su Wells Fargo da A1 a A2, con out look negativo, e di due livelli quello su Bofa, da A2 a Baa1. La decisione è stata presa poiché, dopo la riforma Dodd-Frank del settore finanziaria voluta dall'Amministrazione Obama, in questo momento vi sono meno probabilità che il governo americano intervenga per salvare un istituto finanziario, se necessario: «è sempre più probabile lasciar fallire una grande banca, se ha problemi finanziari».Per quanto riguarda Citigroup, è rimasto invariato il giudizio sul lungo termine a A3, mentre è sceso di una nota quello sul breve, da Prime-1 a Prime-2.
Mentre i titoli degli altri due istituti finanziari non sembrano risentire della notizia, quello BofA è crollato perdendo il 5,5% a 6,52 dollari per azione. In una nota la banca ha detto di essere in disaccordo con il giudizio di Moody's. In un comunicato, Citi ha detto di credere che «meno dell'un per cento dei finanziamenti della banca e che il taglio del rating non influenzerà i il finanziamento dei nostri strumenti finanziari».
Il taglio del rating, assieme alla speculazione sull'annuncio della Federal Reserve ha spinto i rendimenti del titoli di Stato a scadenza decennale ai minimi storici.