19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Economia | Congiuntura

S&P: «L'eurozona crescerà meno nel biennio 2011-2012»

Ma per l'agenzia di ratinga: «Una nuova recessione non è in vista». Lo spread Btp-Bund torna sopra i 300 punti. IASB: «Le banche hanno sottostimato i debiti della Grecia»

NEW YORK - Standard & Poor's ha tagliato le stime per la crescita dell'economia dell'eurozona quest'anno e il prossimo, affermando che esistono «rischi ai ribasso significativi». L'intera zona dell'euro dovrebbe crescere dell'1,7 per cento nel 2011 e dell'1,5 per cento nel 2012, rispetto alle stime di S&P in luglio che davano la crescita prevista a 1,9 e 1,8 per cento.
Tuttavia secondo l'agenzia di rating non è in arrivo una nuova recessione. «Continuiamo a ritenere che sarà evitata una ricaduta poiché vediamo fonti di crescita nei prossimi 18 mesi, tra cui domanda ancora vivace dai mercati emergenti e una spesa in salita, per quanto di poco, negli investimenti delle aziende», ha detto Jean-Michel Six, capo economista per l'Europa, secondo una nota diffusa da S&P.
La Germania, maggiore economia europea, crescerà del 2 per cento quest'anno invece del 2,5 previsto a luglio, e la Francia dell'1,7 invece del 2 per cento. Il rapporto S&P non cita l'Italia. Al di fuori dell'eurozona, taglio anche per la Gran Bretagna con una previsione dell'1,3 per cento invece dell'1,5.

Lo spread Btp-Bund torna sopra i 300 punti - Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali italiani e i bund tedeschi sulla stessa scadenza è tornato sopra ai 300 punti base con uno spread pari a 301 determinato in chiusura di giornata da rendimenti pari rispettivamente al 5,12% e al 2,11%.
La giornata è stata segnata da un risultato positivo, ma non entusiasmante dell'asta di Btp a 3 e a 10 anni con rendimenti in calo e domanda buona.
Il titolo decennale ha registrato un tasso medio del 5,22%, in calo di 0,55 punti rispetto all'ultima operazione. La domanda è stata pari a 4,759 miliardi e l'importo assegnato pari a 3,750 miliardi.
Il titolo triennale ha segnato un rendimento del 3,87% (-0,92 punti), registrando richieste per quasi 4 miliardi di euro, a fronte di un'offerta di poco meno di 3 miliardi.
Collocati anche Cct settennali indicizzati all'Euribor per 994,5 milioni, rendimento annuo al 4,52%, in calo di 13 punti base sulla precedente asta. Domanda pari a 1,659 miliardi.

Le banche hanno sottostimato i debiti della Grecia - Alcuni gruppi finanziari europei - in particolare Bnp Paribas e Cnp Assurances - avrebbero sottostimato le perdite nei loro bilanci relative alle obbligazioni sul debito sovrano greco. Lo scrive oggi in apertura il Financial Times, che fa riferimento a una lettera dell'International Accounting Standards Board (IASB), l'autorità responsabile dell'emanazione dei principi contabili internazionali.
«E' una questione di gravissima preoccupazione per noi», scrive Hans Hoogervorst, presidente dell'Iasb, rivolgendosi all'autority europea per la sicurezza dei mercati.
Quello dell'Iasb è un intervento che molti osservatori definiscono senza precedenti e che riflette il concreto timore che alcuni istituti bancari europei non abbiano preso le dovute precauzioni per compensare le perdite di valore delle obbligazioni in loro possesso del debito sovrano greco.
La lettera non cita espressamente i due gruppi francesi, ma il quotidiano finanziario londinese afferma che queste due banche hanno svalutato solo per il 21% del valore nominale la loro esposizione al debito greco, mentre le perdite registrate dal mercato sono ben superiori.